Vaccino Covid, Ricciardi dà l’annuncio: “Forse un punto di svolta”

Prende parola il medico e consigliere del ministro della Salute, Walter Ricciardi: nelle ultime ore l’annuncio sul vaccino contro il Covid.

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Coronavirus (Fonte GettyImages)

Sono giorni intensi e frenetici. Siamo tornati tutti a indossare la mascherina all’aperto, i guanti al supermercato, sempre distanziati (oggi con molta più attenzione). Insomma, tutte le prevenzione che dobbiamo prendere per combattere quel mostro lì, che tanto conosciamo, e che tanto ci ha cambiato le vite: il coronavirus.

Il Covid-19 è ancora nell’aria, anzi, con l’arrivo dell’autunno i casi di contagio sono aumentati in tutto il mondo, specialmente in gran parte dell’Europa. L’Italia ha avuto un lieve aumento, ma, sulla lotta al coronavirus, sta compiendo grossi passi da gigante e sta compiendo una battaglia davvero serrata. Nelle ultime ore è tornato a parlare un medico che, come tanti altri esperti, è stato al centro del dibattito sin dall’inizio di questa orrenda vicenda: Walter Ricciardi, medico, appunto, e consigliere del ministro della Salute, Roberto Speranza.

“Aspettiamo le prossime settimane, fase 3 importanti”: le parole di Ricciardi sul vaccino anti Covid

Walter ricciardi
Il medico Walter Ricciardi durante una conferenza sul Covid-19 (Fonte Facebook)

Tutta la speranza rivolta nelle prossime tre settimane, quando vedremo gli effetti e il punto di sviluppo del vaccino anti Covid-19, e cioè quello di Oxford-AstraZeneca. Come detto poc’anzi, quest’ultimo è in fase 3, una momento molto delicato, ove si vedrà se può dare o meno dei riscontri positivi. A tal proposito, Ricciardi, è intervenuto a gamba tesa per dire la sua.

Il medico si è detto speranzoso: “Abbiamo buone possibilità di riuscita. Siamo vicini ad un punto di volta e questo ci fa ben sperare. Però, perché c’è sempre un però in questi casi, dobbiamo aspettare tutti i riscontri possibili. In gioco ci sono le vite di milioni di persone. Con ottimi risultati dal laboratorio potremmo somministrarlo già da fine anno. Altrimenti ci toccherà aspettare il 2021”. In Italia potremmo arrivare dalle 2 alle 3 milioni di dosi, che ovviamente non bastano, ma che sono già un buon di partenza, da somministrare, per primi, a chi è in grave condizioni e al persone medico che ha operato finora nella lotta al coronavirus e continua a farlo.

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