Plastica riciclabile a oltranza: rispettare una “sola” condizione

Un’importante scoperta è stata fatta nel mondo della plastica: arriva un materiale riciclabile a oltranza, però a una sola condizione.

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Bottiglia di plastica lasciata su una spiaggia italiana (Getty Images)

Oggigiorno siamo in lotta con molte cose. Anche se definirle cose è già abbastanza riduttivo come “cosa”. Potremmo benissimo dire che, nel nostro quotidiano, siamo chiamati a combattere molte lotte. Una di queste ci ha visti protagonisti per tutto l’anno: parliamo del Covid-19, e per chissà quanto altro tempo ancora.

Ma non c’è solo il coronavirus che ci tiene in stato d’allerta perenne. Certo, è sicuramente il male peggiore con cui abbiamo a che fare, ma tanti aspetti “girano” nell’aria, e non solo: soprattutto sulla Terra (scritta appositamente con la T) e nell’ambiente marino. Sicuramente avrete capito di cosa si parla: della plastica. Un materiale che, giustamente, molti vorrebbero eliminare per sempre. Altri ancora dicono che è ormai troppo tardi, alcune persone ci credono seriamente. Insomma, il dibattito è più acceso che mai, soprattutto dopo questa “scoppiettante” scoperta che arriva proprio dal “mondo plastico”.

Oltranza con la plastica: non è uno scherzo, ma un materiale riciclabile

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Scoperto un nuovo materiale di plastica riciclabile all’infinito (Getty Images)

Quando pensiamo alla plastica, il nostro ragionamento va subito su un unico verbo: eliminare. E tutti i torti non li abbiamo. O meglio: non li ha chi fa codesto ragionamento e ha a cuore le sorti del Pianeta. Recentemente, però, è stato scoperto un materiale plastico in grado di essere riciclato a oltranza, se non all’infinito.

Parliamo del Pbtl. Ossia una nuova plastica, un materiale polimero (formato da molecole organiche grandi, unite da legami chimici), scoperta da alcuni ricercatori americani, arabi e cinesi insieme. Uno smacco per chi crede che la collaborazione tra Paesi internazionali non possa essere un punto di forza. Lo stesso punto di forza di questo materiale: poterlo riciclare all’infinito senza che esso perda la sua qualità e la sua durezza.

Lo studio è stato riportato dalla rivista americana Science Advances e dalla rivista italiana Focus. Si propone come nuova “arma” per la lotta all’inquinamento. Con un però: che, come sempre, c’è e deve essere rispettato. Questo materiale deve essere riciclato separatamente dalle altre plastiche, altrimenti perde la sua efficacia e il suo buon funzionamento. Un’unione, con gli altri materiali, non fare altro che peggiorare le cose.

 

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