Carolina Morace e il suo coming out: “Lo faccio per dare un forte contributo”

Carolina Morace, ex calciatrice della nazionale italiana esce allo scoperto con il suo coming out: “Amo una donna, e lo dico per dare il mio contributo”.

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Carolina Morace (Getty Images)

Nel calcio, siamo uomini che donne, prendono sempre di più coraggio. Ma non è un coraggio da “campo”: non c’è nessun rigore da battere, non ci sono finali da giocare, non c’è da cambiare squadra all’ultimo momento. Si tratta di dichiarare il proprio essere. Perché in Italia si sa: queste cose devono essere ancora dichiarate, perché a qualcuno piace saperlo.

Stiamo parlando dell’omosessualità. Come dicevamo poc’anzi, in Italia, su questo tema siamo ancora indietro: ogni tanto qualcuno fa coming out per incoraggiare gli altri, ma non sempre per se stessi. Il gusto sessuale, purtroppo, è ancora accostato ad altri temi. Come il calcio, ove, sempre purtroppo, l’omofobia dilaga. A pensare di entrare a gamba tesa è stata Carolina Morace, ex calciatrice della nazionale italiana e una delle giocatrici più forti di sempre.

“Nel paese della mia compagna non è importate”: Carolina Morace spiega le dinamiche tramite il coming out

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Carolina Morace e la sua compagna Nicola (Fonte Facebook)

Si chiama Nicola, la sua compagna. È australiana e la conobbe durante un’intervista, ove, un po’ per imbarazzo la chiamò con il suo secondo nome: Jane. Lei le disse: “Perché non mi chiami Nicola?”. Da quel giorno l’ha rincorsa per tutto il globo, fino a sposarla. Ora lo racconta durante una lunga intervista al Corriere della Sera. Carolina dice di aver avuto il supporto in famiglia e che i suoi gusti non sono mai stati fondamentali o giudicati all’interno del nucleo familiare.

“In Italia c’è molta omofobia. Tanti non è che non si dichiarano. È che preferiscono preservare la propria personalità da un mondo pieno di avvoltoi”, dichiara la Morace. Che poi continua facendo un acceso confronto: “In Australia, il paese della mia compagna, se ami una persona del tuo stesso sesso non importa a nessuno. Nel senso che è un fatto normalissimo a cui non ci fa caso nessuno. Da noi, soprattutto nel mondo dello sport, l’omofobia dilaga. Dobbiamo fare passi da gigante, per questo do volentieri un contributo facendo coming out”

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