Studente contro il preside: “Non accetta la mia scelta personale”

La lotta di uno studente contro il preside della sua scuola per il riconoscimento della sua identità: la protesta dei compagni di classe

bandiera transgender
bandiera transgender durante una manifestazione (Gettyimages)

“Non mi sento Paola, ma il preside non lo accetta”. La battaglia di Luca (nome di fantasia), parte da queste dichiarazioni. Il giovane sta protestando insieme ai suoi compagni contro l’intolleranza del preside del liceo di Padova Tito Livio. Il preside Rocco Bello infatti, non avrebbe permesso il cambio di nominativo da Paola (nome di fantasia) con il quale il ragazzo non si riconosce più, a Luca nelle liste per le elezioni scolastiche.

Un nome ancora presente sulla sua carta d’identità e pertanto il preside si è detto intransigente. Luca in questi giorni ha rilasciato diverse dichiarazioni ad alcune testate, dicendosi ferito e affranto per l’accaduto. I suoi compagni di classe però, lo hanno sostenuto in pieno, abbandonando l’aula per protestare contro la decisione del preside

Lo studente contro il preside: “Completa mancanza di tatto”

Manifestazione studenti transgender
Manifestazione studenti transgender (gettyimages)

Intransigente, menefreghista e completa mancanza di tatto. Così il giovane Luca sul suo preside. Il ragazzo, che da qualche anno ha iniziato il suo cammino di cambiamento, non si identifica più nel suo vecchio nome, ma a quanto pare c’è qualcuno a scuola che ancora si oppone. Luca vorrebbe solamente essere chiamato con il nome che usano i suoi amici e compagni di classe. La situazione molto delicata da tutti i punti di vista che sta vivendo Luca però, sembra non scalfire il preside del Tito Livio.

Rocco Bello non ha alcuna intenzione di cambiare il nome sulle liste per le elezioni scolastiche, ma gli alunni sono andati davanti alla scuola per protestare. Un episodio che ha suscitato molto scalpore, trattandosi infatti di uno dei licei più prestigiosi di Padova. Anche il deputato padovano del PD Alessandro Zan è intervenuto sull’argomento, in qualità di relatore della legge contro l’omotransfobia. Zan si è detto dispiaciuto per le discriminazioni, che non dovrebbero mai avvenire a scuola, luogo in cui gli studenti non dovrebbero mai essere messi a disagio.

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