Sgarbi sfida il Premier Conte: la sua città non rispetta il nuovo DPCM

Vittorio Sgarbi, sfida aperta al Governo e al Premier Giuseppe Conte. Il sindaco di Sutri, nella sua città, smentisce il DPCM e cambia gli orari di bar e ristoranti.

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Vittorio Sgarbi (Fonte GettyImages)

Vittorio Sgarbi colpisce ancora. Il noto critico d’arte e politico, sindaco di Sutri, ha sfidato apertamente il Governo con un’ordinanza nel paese dove ricopre la carica di primo cittadino. Nel comune alle porte di Viterbo Sgarbi ha deciso di “smentire” il nuovo DPCM firmando un decreto circoscritto alla zona sotto la sua autorità. Il sindaco di Sutri, in pieno disaccordo con la linea condotta dal Governo, ha deciso di allungare l’orario di apertura di pasticcerie, bar e ristoranti.

Proprio queste categorie sono state tra le più colpite dalla stretta delle misure anti Covid. Ieri Giuseppe Conte ha fissato la chiusura degli esercizi alle ore 18:00, permettendo però l’orario serale la domenica. Una decisione che ha fatto storcere il naso a molti, dubbiosi se l’effettiva chiusura serale di ristoranti (tra tutti) possa in qualche modo impedire il proliferarsi del virus. Sgarbi, per Sutri, ha però firmato una nuova ordinanza: bar e pasticcerie aperte fino alle ore 20, i ristoranti possono chiudere alle 22.

Sgarbi contro il Governo: ordinanza “anti” nuovo DPCM

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Il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte (Getty Images)

Una modifica degli orari di chiusura che favorisce le attività nel comune della provincia di Viterbo. Nell’ordinanza firmata da Sgarbi si legge che “Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di 4 persone, salvo che siano tutti conviventi. Dalle ore 18 la consumazione di pasti e bevande è consentita solo al tavolo con assegnazione di posti a sedere.”

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Il critico d’arte e sindaco di Sutri Vittorio Sgarbi (Getty Images)

Non ci sono provvedimenti invece per quanto riguarda palestre, teatri o cinema, altre categorie fortemente colpite dalla chiusura totale imposta dal governo fino al prossimo 24 novembre. Nell’ultima notte in varie città d’Italia in molti sono scesi in piazza per protestare, civilmente, mentre oggi si attende il bollettino relativo alle ultime 24 ore. Nella giornata di ieri i contagi accertati avevano superato quota 21 mila.

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