La situazione relativa ai contagi da Covid in Italia continua a tenere banco. Arriva la proposta rivoluzionaria dell’immunologa

La pandemia da Covid in Italia continua a tenere banco. Siamo in piena seconda ondata, con la curva dei contagi in rapida ascesa ed aumento di contagi a livello quasi sproporzionato. Gli ospedali sono in difficoltà, le terapie intensive piene per oltre metà dei posti disponibili.
In alcune Regioni, dove i nosocomi sono in sofferenza, sono stati sospesi gli interventi chirurgici e tutte le funzioni che siano salvavita; interi reparti sono stati già riconvertiti ed il rischio sempre più concreto è quello di ripercorrere la strada di quanto già visto nella scorsa primavera.
Il governo è al lavoro per scongiurare tutto ciò; al contempo lavora per evitare anche un nuovo lockdown, una mazzata terribile per l’economia italiana ancora in difficoltà. In queste ore nuovo confronto tra Palazzo Chigi e le Regioni con l’obiettivo di trovare una strada comune per nuove restrizioni.
Il governo punta a misure più restrittive senza lockdown generale, magari mettendo in zona rossa le aree o le Regioni dove la situazione contagi appare fuori controllo. Una soluzione respinta dai governatori che chiedono misure a carattere generale.
Covid, la soluzione dell’immunologa

Tante le proposte avanzate anche da virologi ed immunologi, anche dell’ultima ora. La prof. di Patologia generale al Bo Antonella Viola, padovana, a 24 mattina ha espresso la sua opinione a tal riguardo, avanzando una proposta di certo innovativa.
Un lockdown a tempo e programmato, per una settimana o 10 giorni al mese per poi lavorare a pieno ritmo nei restanti giorni mensili. Una serrata generale, senza mezze misure che, comunque, sono aggirate dagli irresponsabili. La Viola ha infatti raccontato come a Padova, con i bar chiusi dalle 18, gli aperitivi sono stati anticipati alle 16.

Già, ma servirebbe? Secondo l’immunologa sono da evitare i “decreti caotici” e lo stop di una settimana al mese darebbe la possibilità di smaltire il contagio e la sua diffusione. Viola, poi, contraria anche alla chiusura in casa degli anziani. “Si è abbassata l’età dei nuovi contagiati” ha svelato la professoressa, svelando come questa soluzione non risolva il problema dell’epidemia.