Un sindaco si è schierato in maniera netta e ha deciso di tenere chiuse le scuole nella sua provincia. Non mancano parole di sfida a Lucia Azzolina, Ministro dell’Istruzione
L’esponenziale aumento di casi di Covid-19 nelle ultime settimane ha portato ad ampie divisioni politiche sulle misure da attuare per contenere la diffusione del virus. Uno dei temi più scottanti è certamente quello relativo alla didattica in presenza, di cui Lucia Azzolina, Ministro dell’Istruzione nel Governo Conte, ribadisce quasi quotidianamente l’importanza, nonostante la pandemia. C’è chi, però, nonostante le indicazioni messe in atto nell’ultimo Dpcm, pare ritenere le scuole luoghi ideali per il contagio: troppo rischioso tenerle aperte, se si vuole contenere il nuovo Coronavirus. Tra questi Cateno De Luca. Il sindaco di Messina si è espresso nettamente in una diretta Facebook, come riporta “La Sicilia”, spiegando i motivi per cui le scuole resteranno chiuse nella città siciliana.
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Di seguito le dichiarazioni del sindaco: “Sono preoccupato per la situazione sanitaria dei nostri ospedali. I posti di terapia intensiva sono molto carenti. Ci hanno relegato tra le zone arancioni in base ai dati inviati dalla Regione: il 25 ottobre la Sicilia ha dichiarato 504 focolai, la Campania 154, il Lazio 420. Il Ministero della Salute ci ha considerato inaffidabili – tuona il sindaco -. Siamo zona arancione e così resteremo per i prossimi 15 giorni. La rete sanitaria fa acqua da tutte le parti, non possiamo permetterci di sbagliare”. Il tema passa poi sulla didattica in presenza: “Per quanto concerne le scuole resteranno chiuse fino a data da destinarsi. C’è preoccupazione massima perché il trend di contagio è in aumento inesorabile nella fascia di età tra i 20 e i 50 anni”.
Non mancano le parole di sfida a Lucia Azzolina: “Diversi casi avvengono direttamente nelle scuole. Se vuole, il ministro Azzolina potrà impugnare la mia l’ordinanza. Venga il governo e la impugni! Preferisco questo piuttosto che mettere a rischio gli alunni e le loro famiglie”. E intanto un noto studio legale di Messina ha già annunciato che farà ricorso al Tar contro l’ordinanza. Si annunciano giorni di fuoco.
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