Stefano D’Orazio, le cause del decesso del batterista dei Pooh

Il mondo della musica ha subito una grossa e dolorosa perdita, lo storico batterista dei Pooh Stefano D’Orazio è morto nelle scorse ore all’età di 72 anni

Stefano D'Orazio
Stefano D’Orazio (Foto dal web)

Nelle scorse ore Bobo Craxi su Twitter ha annunciato la morte di Stefano D’Orazio, storico batterista dei Pooh, aveva 72 anni. L’artista ha conquistato molti successi nel corso della sua lunga e stimata carriera, il mondo della musica ha subito una grande e dolorosa perdita.

Ieri sera a Tale e Quale Show anche Vincenzo Salemme, Giorgio Panariello e Loretta Goggi hanno annunciato la morte del famoso batterista. Questi hanno anche parlato della causa della sua morte: “Sapere della sua scomparsa così è stato un trauma. Non sapevo che avesse una malattia pregressa. Il Covid ha colpito ancora“.

Dopo che la notizia della morte di Stefano D’Orazio è stata resa nota, su Facebook anche Roby Facchinetti ha rotto il silenzio. Il cantante ha fatto sapere che l’amico e collega era ricoverato da una settimana, non ne avevano fino ad ora parlato per rispetto. A detta sua nel pomeriggio di ieri le cose sembravano andare meglio dopo giorni di paura. La situazione sembrava che stesse migliorando ma poche ore dopo è morto.

Facchinetti parla a nome della band, fa sapere che hanno perso un fratello, il testimone di molti importanti momenti, un compagno di vita, ma soprattutto una persona onesta e per bene.

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Stefano D’Orazio aveva contratto il Coronavirus

Pooh
Pooh (Foto dal web)

Stefano D’Orazio è quindi morto a causa del Coronavirus, il suo ultimo brano prima della sua scomparsa parla proprio del Covid e delle tantissimi vittime che la pandemia ha causato a Bergamo. Il titolo della canzone è Rinascerò, Rinascerai. Era stato Roby Facchinetti a chiedergli di scrivere il testo.

Anche Dodi Battagia ha parlato della morte di D’Orazio, a detta sua era il fratello che non aveva avuto. Il chitarrista dei Pooh ha definito la morte dell’amico e collega una tragedia, a farlo stare più male è il pensiero che l’amico è morto da solo in un letto, isolato a causa del Covid-19. Tra le varie cose si legge: “Stefano non stava bene, ma non sembrava niente di così allarmante. Si era infettato con questo virus, ma come tante altre persone. E’ devastante immaginarlo morire in solitudine“.

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