Trasporti, lavoro, ristoranti: che cambia nelle nuove zone rosse e arancioni

Meno di una settimana fa l’annuncio del premier Conte della divisione del Paese in zone (rosse, arancioni, gialle) dal diverso indice di “pericolosità”. Nelle prossime ore la mappa si aggiornerà ancora.

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Milano (Getty Images)

Ha fatto discutere, a fa ancora discutere, la decisione del Governo di dividere l’Italia in zone dal diverso grado di pericolosità da contagio Covid. Regioni gialle, arancioni e rosse in base all’indice RT, se sia o meno inferiore all’1,5 o all’1. Ecco quindi che l’Italia ora si presenta a macchia di leopardo, maculata, con regioni dal diverso “colore” in base ai dati che giornalmente comunicano contagi, terapie intensive e nuovi ricoveri. Una mappa però cangiante, in continua evoluzione, e che proprio nelle prossime ore potrebbe subire (anzi, subirà) il primo “aggiornamento“.

Per oggi infatti alcune regioni sono attese a un non invidiabile “upgrade” di pericolosità. Ci saranno nuove zone rosse da arancioni che erano fino a ieri, e arancioni da gialle. Ma cosa cambia per i cittadini, cosa si potrà o non potrà più fare?

Nuove zone rosse e arancioni: quali sono

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Appurato che in tutta Italia, indifferentemente dal colore della regione, è istituito il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino (salvo che per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità), cosa cambia da zona a zona?

I cittadini delle nuove regioni arancioni (Umbria, Liguria, Toscana, Abruzzo e Basilicata) in cosa saranno limitati rispetto alle norme dell’ultima settimana? Le nuove misure avranno valore di due settimane e precluderanno ulteriormente gli spostamenti delle persone. Vietati viaggi da una regione all’altra e da un comune all’altro, raccomandazione di non muoversi all’interno del proprio comune salvo per motivi di necessità. Chiudono i bar 7 giorni su 7, rimane possibile l’asporto fino alle 22. Serrande abbassate ai centri commerciali nei festivi e prefestivi fatta eccezione per farmacie, parafarmacie e alimentari al loro interno. La capienza del trasporto pubblico rimane al 50% (così come in tutta Italia).

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Verrà aggiornata la lista anche delle regioni che da arancioni diventano rosse. Ecco che Toscana e Veneto verranno con tutta probabilità inserite nell’elenco rosso, con la Campania che rischia fortemente sebbene i dati degli ultimi giorni non abbiano subìto una crescita ancor più preoccupante.

Ai cittadini di questi territori è vietato spostarsi anche all’interno del proprio comune salvo che per i motivi già citati (necessità, salute, lavoro); chiusi i centri estetici ma aperte tabaccherie, edicole, farmacie e parafarmacie. Sospese anche tutte le attività sportive, mantenuta l’attività motoria nei pressi della propria abitazione e consentita quella sportiva se in forma individuale.

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