Covid, prof e bidelli assunti per l’emergenza: ma lo Stato non li paga

I bidelli e i professori assunti per contrastare l’emergenza Covid non hanno ancora ricevuto gli stipendi: sindacati sul piede di guerra.

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Covid, docenti e bidelli assunti ma ancora senza stipendio (Getty Images)

La pandemia di coronavirus ha prodotto delle conseguenze molto pesanti in tutti gli ambiti, compresa la scuola. Tra didattica a distanza, misure di prevenzione dei contagi e divisione delle classi il settore dell’istruzione è uno dei più martoriati dal Covid. Per questo motivo il governo, più specificamente il Ministero dell’Istruzione, ha promosso l’assunzione a tempo determinato di decine di migliaia tra professori e personale ATA.

Questo personale “extra” è entrato in servizio a settembre, per garantire l’inizio dell’anno scolastico in sicurezza. Al momento però professori e bidelli assunti con i fondi straordinari non hanno ancora percepito nessuno stipendio. A rivelarlo sono le sigle sindacali della scuola, che hanno già avviato un’interlocuzione con il Ministero. Sembra però che la causa dei ritardi non sia del governo centrale, ma di alcuni Uffici Scolastici Regionali. Da Roma infatti fanno sapere che mancano alcuni piani di riparto dei fondi, necessari per procedere al pagamento degli stipendi.

Covid, professori e bidelli senza stipendio: i sindacati promettono battaglia

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Covid, docenti e bidelli assunti ma ancora senza stipendio (Getty Images)

Il mancato pagamento degli stipendi di docenti e personale ATA, assunti per garantire le misure di prevenzione del Covid, ha generato una reazione decisa dei sindacati. La CGIL infatti ha avviato subito un dialogo con il Ministero per capire l’origine dei ritardi nel pagamento del personale. La colpa sarebbe di alcuni Uffici Scolastici Regionali, molto indietro nella compilazione dei piani di riparto.

La compilazione di questi documenti però potrebbe richiedere ancora del tempo e nel frattempo i neoassunti continuano a lavorare gratis. Per questo motivo Anief, un sindacato dei lavoratori della scuola, ha chiesto al Ministero dell’Istruzione di autorizzare delle emissioni speciali di liquidità per pagare almeno le due mensilità di settembre e ottobre.

Nel frattempo i sindacati hanno ottenuto un’importante rassicurazione. I docenti e il personale ATA assunti con i “contratti Covid-19” non possono essere licenziati se la scuola per cui lavorano passa alla didattica a distanza. Anche in caso di positività al tampone, di convivenza con un positivo o di quarantena in attesa degli esami si gode di alcune tutele contrattuali. Per esempio il periodo di malattia da coronavirus non rientra nei giorni di mutua previsti dai contratti tradizionali.

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