Il rapper Guè Pequeno ha fatto discutere per alcune dichiarazioni omofobe . Il suo tentativo di riparare all’errore, però, non è andato a buon fine.
Il mondo del rap e del trap regala sempre scontri epici che finiscono in dissing e in battaglie social che emozionano tutti gli spettatori. Uno dei protagonisti, sempre in prima linea quando si tratta di dire la propria senza peli sulla lingua, è Guè Pequeno. Tuttavia, l’ultima dichiarazione non è stata certamente un’uscita felice. Infatti, ricordiamo che il rapper aveva rilasciato un’intervista per Rolling Stone in cui diceva che un artista che va in giro vestito da donna non ha una credibilità di strada, “almeno fosse gay” è la frase con cui ha concluso il discorso.
Proprio dopo questa intervista si è scatenata una polemica che ha travolto l’artista in pieno. Molti hanno accusato Pequeno di omofobia sostenendo che questa volta si sia spinto un po’ oltre le semplici critiche. Alcuni lo hanno sostenuto, come il cantante Mahmood secondo cui il rapper ha semplicemente espresso un concetto utilizzando, però, termini sbagliati.
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Il rapper si dissocia dal politicamente corretto
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Il rapper ha avuto modo di ritornare sull’argomento e chiarire meglio cosa intendeva con quelle parole che hanno scatenato davvero una polemica incontenibile. Il giornalista de Il Corriere ha intervistato Guè Pequeno chiedendogli proprio di quell’episodio. Secondo il cantante, in Italia, esiste un politicamente corretto che distoglie l’attenzione da quello che realmente una persona vuole esprimere. “Il politically correct è un’ossessione dittatoriale” ha dichiarato l’artista.
“Non andrei in giro vestito di fucsia” sostiene Pequeno secondo cui questo tipo di abbigliamento o atteggiamento potrebbe portare le persone a pensare che sia una scelta fatta di proposito per coprire il fatto che non si abbia nulla da dire. Infatti, il rapper ha anche aggiunto che vestirsi in un determinato modo può attirare l’attenzione e magari la scelta di abbigliamenti stravaganti è l’unico strumento che si ha per far parlare di sé.
Ce l’ha messa tutta per recuperare e riprendersi da quello scivolone, ma non sappiamo in quanti hanno veramente creduto alle parole di Guè Pequeno.
