In arrivo le sanzioni per i trasgressori che, durante il primo lockdown, hanno presentato delle autocertificazioni false o hanno mentito per evitare la multa

Dopo alcuni mesi dal primo lockdown e dall’ingresso in vigore dell’autocertificazione, arrivano adesso anche le prime multe per i trasgressori della prima ondata. Secondo quanto previsto dall’articolo penale 483 – falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico – i furbi che hanno voluto raggirare le forze dell’ordine dichiarando il falso per uscire di casa, rischiano fino a 2mila euro di multa.
La pena prevista infatti è la reclusione fino a due mesi, ridotta appunto in 2mila circa di sanzione. Anche se non sarebbe il caso di parlare di sanzione, come ha giustamente sottolineato Il Sole 24 Ore, ma di condanna. La condanna infatti andrebbe a macchiare la fedina penale del trasgressore, con la multa che finirebbe nel casello giudiziale.
I furbetti dell’autocertificazione: come ha cambiato le nostre vite

“Mentire alle forze dell’ordine con un’autocertificazione falsa, è reato”. Avevano avvertito, nei primi mesi della pandemia, dal Viminale. Eppure moltissimi sono stati i trasgressori durante quel primo lockdown indimenticabile, che ha costretto l’intero popolo italiano a guardare il mondo dal proprio balcone. Un periodo tra i più duri, sia dal punto di vista economico, che dal punto di vista psicologico. Una serie infiniti di casi limite, tra modifiche, sotterfugi e cavilli legali.
Le ambiguità nell’autocertificazione e nel momentaneo coprifuoco, certamente non mancano, ciò non giustifica in ogni caso a mentire per spostarsi senza comprovata motivazione. Da marzo ad oggi, tanti i casi di autocertificazioni false presentate alle forze dell’ordine. Indimenticabili le prese di posizioni facendo appello alla costituzione e ai diritti dell’uomo di qualche “eroe”, che armato di video si è fatto beffa delle restrizioni nel periodo più caldo della pandemia.