Il tweet perfetto? Ci pensa l’intelligenza artificiale: di che si tratta

Prima o poi doveva arrivare il momento e ora è arrivato: Ailyn, l’intelligenza artificiale che aiuta l’uomo a costruire il tweet perfetto cercando di anticipare tutte le mosse future.

rivoluzione digitale
Un uomo dentro un circuito digitale (Getty Images)

Sembra che ormai ci siamo. L’essere umano e la macchina non sono stati mai così vicini in tutti i campi come ora. In un mondo così connesso il lavoro di uno, l’essere umano, e dell’altro, appunto la macchina, sembrano poter entrare in simbiosi. Non si tratta più di macchine come le abbiamo viste finora, ma di vere e proprio intelligenze artificiali che potrebbero aiutare a scrivere “il tweet perfetto”.

Ovviamente il tweet perfetto è solo un esempio. Il giuoco si può spostare anche su un post di Instagram, su una vendita on-line, e tante altre cose. Una vera e proprio rivoluzione che, a quanto detto dagli esperti, non dovrebbe sostituire il lavoro dell’uomo, ma facilitarlo. Cercando di dare un contributo affinché tutto si semplifichi e si renda più sintetico.

Aylin, l’intelligenza artificiale e i suoi tweet “perfetti”: che fine farem0?

intelligenza artificiale
Un esempio fisico di intelligenza artificiale (Getty Images)

C’è una spiegazione a tutto questo? Vogliamo così tanto interagire con le macchine fino a farci dire cosa o cosa non dobbiamo scrivere, pensare o vendere? Questa è la vera domanda che ci aspetta in futuro: collaboreremo o verremo sostituiti? Intanto è già arrivato Aylin, l’intelligenza artificiale che aiuta l’essere umano a creare degli algoritmi perfetti in base al “cliente” su cui si va a puntare e al quale bisogno vendere un prodotto.

Aylin, che è il prodotto di un’invenzione a mo’ di start-up, automatizza tutte le fasi di analisi, di identificazione del tema corretto e più efficace. E anche qui troviamo subito le due “paroline magiche” che evidenziano il problema: efficienza e produttività, che molto spesso vanno in contrasto coi mille dubbi che l’essere umano ha sempre avuto e sui quali si fonda il pensiero.

In un mondo dove, ogni giorno, 4.57 miliardi di utenti attivi Internet (anche qui attenzione alle parole, non persone, ma utenti) producono oltre 2.5 quintilioni di bytes, Aylin è in grado di creare interi ecosistemi d’interesse e successivamente di supportare l’uomo sia nelle decisioni strategiche sia nel direzionare le attività operative. Se tutto questo dovesse essere un bene o un “male” è ancora tutto da scoprire. Ciò che è sicuro, è che siamo alle porte della più profonda rivoluzione, su scala globale, che mai si sia visto finora. Il problema sarà capire se è positiva o negativa, e che nome poter dare a lei: evoluzione dell’essere umano o inizio della fine?

 

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