Trump accusa Facebook: “Favorisce gli stranieri”

A pochi giorni dall’uscita dalla Casa Bianca, Donald Trump torna ad attaccare Facebook: questa volta nel mirino c’è la pratica legata ai lavoratori stranieri.

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Photo by Chip Somodevilla/Getty Images)

Quando si esce sconfitti da una tornata elettorale il silenzio, forse, è quello che regna sovrano. Non sembra andare così oltreoceano, sponda sempre occidentale. Parliamo delle tante chiacchierate elezioni Usa. Trump ha perso, ma non intende andare via (in tutti i sensi) senza aver sganciato le ultime “bombe” contro uno dei suoi ultimi acerrimi nemici: Mark Zuckerberg.

L’ultimo attacco è stato proprio ai danni del colosso Facebook. Il presidente americano uscente ha dichiarato, o meglio accusato con tanto di legali, che il social network, in un dato periodo storico, avrebbe favorito i lavoratori stranieri, con alcune importanti professioni, a discapito di quelli americani. Il tycoon è pronto a sferrare il suo ultimo attacco prima di fare le ultime valigie e lasciare la Casa Bianca.

Trump esce dalla Casa Bianca con l’ultimo attacco: “Facebook tutela solo gli stranieri”

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Donald Trump sulle elezioni USA: “Difficile ricorso a Corte Suprema” (Getty Images)

Potrebbe essere, a tutti gli effetti, l’ultimo attacco, razzista, che Donald Trump fa nei confronti di Facebook prima di lasciare la Casa Bianca. Come detto poc’anzi, nel mirino ci sarebbero alcuni lavoratori stranieri, che a detta sua, tra il 2018 e il 2019, avrebbero preso, attraverso la Green Card, dei posti di prestigio a discapito dei lavoratori americani che, sempre a detta sua, meritavano quei ruoli.

In tutto questo Facebook, come sempre ottimo vettore per sponsorizzare qualunque cosa sia possibile vendere o improntare in un determinato settore, avrebbe giocato un ruolo chiave. Nel dettaglio il Dipartimento di Giustizia afferma che il social network, con Zuckerberg in prima linea, “riserva illegalmente le qualifiche più remunerate agli immigrati, nell’ambito della sua campagna per sponsorizzare la residenza permanente di questi lavoratori”. Ora la difesa dovrà rispondere all’accusa. Provando che in quel momento non si è riusciti a trovare nessun cittadino americano in grado di ricoprire determinati ruoli.

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