Chi si sarebbe mai aspettato un fuoriclasse così “maniacale” per sè e i compagni? Lo rivela un compagno di squadra alla Juventus
Il talento di Cristiano Ronaldo è ormai noto a tutti. L’attuale campione della Juventus fa sempre effetto a vederlo giocare, ma non solo. La “stoffa” del fuoriclasse di un uomo come lui la si assapora anche fuori dal campo. E’ proprio lì, nel subconscio, nella mentalità più rigorosa che risiede tutta la classe di un uomo “Leggenda” dei campi da gioco.
D’altronde i numeri parlano per lui: dribbling sopraffini, tiratore di rigori e punizioni, gol a “raffica”. Cristiano fa “reparto” da solo e come se non bastasse è anche un dispensatore di consigli. Lo afferma ai microfoni di “Marca”, un suo compagno di squadra alla Juventus, Arthur. Il centrocampista, durante la sua carriera ha avuto il privilegio di ammirare i migliori talenti del calcio moderno, dentro e fuori dal campo
Lo straordinario impatto di Cristiano Ronaldo nella vita dei compagni di squadra
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Acquistato questa estate da Paratici e Nedved e più precisamente nella sessione estiva del calciomercato italiano, Arthur, dopo Messi e Neymar si è ritrovato in squadra anche un altro fuoriclasse del panorama pallonaro. Si tratta di Cristiano Ronaldo.
Secondo l’ex mediano blaugrana è impossibile non notare la mentalità vincente che prediligono in maniera sottintesa i campioni. “Sul campo danno il massimo, fanno giocare bene tutti. Arrivano a segnare un gol, poi non si accontentano perchè ne vogliono un secondo, un terzo e poi un quarto…”. E’ impressionante l’impatto psicologico e organizzativo in un contesto collettivo.
A differenza dei suoi dirimpettai “leggendari”, Cristiano Ronaldo tiene al football (ha dimostrato di avere la forza di allenarsi anche alle 02:00), alla stessa maniera del cibo. E’ un dispensatore dell’alimentazione. Ti dà consigli su cosa mangiare e quando farlo. Come allenarsi in palestra ed avere un rapporto con i muscoli sempre “fortificato”. Si prefissa un obiettivo e pur di raggiungerlo, lascia tutti gli “affari” di famiglia alle spalle.
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Sono arrivato ad assistere persino alla sua maniacalità” – commenta Arthur, sorpreso ogni giorno sempre di più, come l’ultima volta in cui lo trovò a sistemare persino i guardaroba dei suoi compagni di squadra, nello spogliatoio
