Donald Trump, arriva un’altra sconfitta. Il Presidente degli Stati Uniti nuovamente ko. E’ arrivato al capolinea? I dettagli
Donald Trump continua ad incassare sconfitte. Eppure il tycoon non si rassegna all’idea di dover rinunciare alla Casa Bianca dopo le elezioni dello scorso 3 novembre che hanno dichiarato Joe Biden vincitore. Da allora l’attuale presidente degli Stati Uniti è entrato in guerra aperta contro tutto e tutti.
Ha sostenuto come fossero truccate le elezioni, come non fossero validi i voti arrivati via posta ed ha dato il vi ad una serie di ricorsi per provare a ribaltare un risultato che ha premiato il candidato Dem. Ricorsi, fin qui, tutti persi dal tycoon che, però, non si rassegna e continua a combattere insieme alla sua squadra di legali.
L’ultima mazzata è arrivata dalla Corte Suprema sul ricorso del Texas. Lo Stato notoriamente repubblicano e fervido sostenitore di Trump, aveva presentato ricorso chiedendo il ribaltamento del voto delle elezioni dello scorso 3 novembre. Ebbene, la Corte Sprema ha respinto il ricorso confermando il successo di Biden.
Donald Trump ed il ricorso del Texas
Ken Paxton, procuratore generale dello stato si è scagliato contro il voto e le procedure ad esso collegate svolte in Michigan, Georgia, Winsconsin e Pennsylvania; il ricorso del Texas era appoggiato da 100 membri repubblicani del Congresso, da altri 18 stati e, chiaramente, dall’amministrazione Trump.
L’obiettivo era posticipare dalla data del 14 dicembre l’incontro del collegio elettorale in cui sarà eletto Joe Biden Presidente degli Stati Uniti. Si puntata a bloccare, invece, i voti avvenuti in questi Stati. Il Texas ha attaccato gli Stati in questione di non essere intervenuti per evitare la frode derivante dal voto per via postale.
Da qui la richiesta di cancellare i 62 voti del collegio elettorale; voti peraltro fondamentali alla vittoria di Joe Biden che ha vinto le elezioni con 306 grandi elettori. Sottraendo a quella cifra i 62 voti dei quattro Stati, scenderebbe sotto quota 270, il quorum necessario per proclamarsi Presidente.