Revenge porn, la maestra vittima licenziata. La preside: “Ecco cosa farò”

Continua a far discutere la vicenda legata all’ex insegnante di Torino licenziata a seguito della condivisione, da parte del suo ex ragazzo, di file multimediali “privati”. A questa vicenda di revenge porn si aggiungono le parole della preside dell’istituto dove la ragazza lavorava.

Aula tribunale
Aula tribunale (Getty Images)

Da un paio di settimane a questa parte sta facendo discutere quanto avvenuto a Torino, dove un’insegnante è stata costretta a lasciare il suo incarico a seguito di una vicenda di revenge porn che l’ha vista protagonista. La ragazza è stata vittima di uno dei reati “digitali” più commessi negli ultimi anni. Il suo ormai ex ragazzo aveva condiviso in una chat di calcetto file multimediali che ritraevano la vittima in situazioni “private“. Foto e video che sono giunti alla madre di uno degli alunni della stessa.

Il polverone si è sollevato in pochi giorni: la donna vittima di revenge porn è stata costretta dalla preside dell’istituto dove lavorava a presentare le dimissioni e ora la stessa direttrice della scuola è a processo per il suo atteggiamento ostile nei confronti della giovane. Che, comprensibilmente, a seguito di questa vicenda ha vissuto giorni da incubo, durante i quali non è nemmeno riuscita a trovare il pieno supporto da parte della famiglia.

Ora, però, si intensifica la bufera attorno alla preside: tutto per alcuni file audio inviati in una chat con altre maestre.

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Revenge Porn, la preside della vittima: “Voglio mandarla via”

Revenge Porn - Pc
(gettyimages)

Parole chiare e inequivocabili quelli della preside che, in una chat condivisa con altre maestre, ha messo in chiaro quelle che erano le sue intenzioni verso la vittima di revenge porn. “Fatela sbagliare, prendo ogni pretesto per mandarla via”, parole che sono state ascoltate oggi in tribunale nel processo che vede, tra gli imputati, la preside stessa. L’ormai ex maestra ha sostenuto che è stata la direttrice dell’istituto a costringerla a presentare le sue dimissioni dall’incarico, versione che non coincide però con quella data da una sua collega.

Aula tribunale
aula tribunale – Getty Images

Era la nostra collega, dopo la riunione, a volersi dimettere” ha dichiarato un’altra maestra. “Disse che non se la sentiva di guardare in faccia i genitori e i bambini”.

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