La rabbia sfogata in diretta tv dalla conduttrice Eleonora Daniele ha fatto il giro del web: “la speranza è l’ulima a morire, ma queste persone…”
Non ha trattenuto neanche per un pò la sua indignazione, stamane, la conduttrice e “madrina” mattutina della Rai, con il palinsesto di “Storie Italiane”. Il riferimento non può che cadere sulle spiccate qualità di Eleonora Daniele, bramosa di giustizia di fronte agli atteggiamenti vili, che si manifestano di continuo nel sociale.
Il programma, in onda tutte le mattine su Rai 1 propone un menù di trame di cronaca nera, con l’obiettivo di smascherare opinioni e disapprovazioni tra pubblico ed articolisti in studio. Oggi però l’argomento trattato ha colpito particolarmente la giornalista padovana, che si è misurata con una pazienza, sfociata in rabbia in men che non si dica.
La discussione che ha tenuto sulle spine gli ospiti e i telespettatori da casa ha riguardato contenuti piuttosto imbarazzanti, tipici della gioventù
Eleonora Daniele, il dispiacere che sfocia nel “veleno”: ecco cosa è successo
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La “scaletta” delle programmazioni del talk show televisivo della Rai, “Storie Italiane” ha affrontato, quest’oggi, una tematica piuttosto cruda che non ha lasciato nell’indifferenza nessuno in studio, ne tantomeno la presentatrice padovana, Eleonora Daniele.
Una giornata un pò “controcorrente” ai trascorsi più recenti che hanno portato alla luce la piccola Carlotta, la figlia col nome della nonna, punto di riferimento assoluto della conduttrice. Ciò a cui abbiamo assistito alle prime ore della giornata odierna ha provocato in lei sentimenti di spregevolezza e ingratitudine verso coloro che spesso rappresentano un una parentesi cruda per la società: i giovani
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A mettere a dura prova la pazienza della Daniele è stata la diffusione di ignobili contenuti multimediali, che ogni giorno combattono e denunciano gli organi di polizia postale. L’argomento ha sensibilizzato la conduttrice veneta, che ha detto di vergognarsi per tutti coloro che si rendono protagonisti di uno stile di vita da “rottamare”, tutt’altro che di buon auspicio per il futuro della comunità e dei suoi figli
