Rissa a Roma, scoperto il movente delle percosse: di che si tratta

Continuano le indagini sulla maxi rissa avvenuta sulla Terrazza del Pincio a Roma: gli investigatori ne avrebbero scoperto il movente.

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La terrazza del Pincio, teatro del pestaggio (Getty Images)

Nei giorni scorsi una maxi rissa avvenuta a Roma, più precisamente sulla Terrazza del Pincio, ha conquistato le prime pagine dei quotidiani nazionali. Circa 400 adolescenti e giovani adulti hanno infatti affollato una delle zone centrali di Roma per assistere ad un pestaggio. Gli investigatori hanno indagato a fondo nei giorni scorsi, per cercare di capire il movente all’origine della vicenda.

Oggi gli inquirenti, coordinati dalla Procura per i Minori della capitale, hanno concluso che alla base del pestaggio ci sarebbe un piccolo furto. Per questo motivo il Tribunale ha disposto l’avviso agli indagati, quattro minorenni, della conclusione delle indagini preliminari. Il prossimo step dell’azione legale è il rinvio a giudizio per numerosi capi d’accusa, tra cui lesioni personali aggravate e percosse.

Maxi rissa a Roma, la ricostruzione degli inquirenti

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Un’auto dei Carabinieri (Pixabay)

La rissa della Terrazza del Pincio a Roma sarebbe quindi nata dal furto di uno smartphone in un centro commerciale di Cinecittà. In quell’occasione i picchiatori avrebbero già usato violenza sulla vittima del furto, un ragazzo di origini egiziane, e su due zii che si trovavano lì. I due adulti infatti, secondo il Messaggero, sarebbero finiti in ospedale, uno con lo zigomo fratturato e l’altra con un trauma cranico.

Questa vicenda, avvenuta lo scorso 21 novembre, sembrava essersi conclusa lì. Il 5 dicembre però uno dei due picchiatori riconosce il ragazzo egiziano, scatenando un violento pestaggio. Ad avere la peggio è nuovamente il ragazzo rapinato, a cui rompono il naso. Nel frattempo cresce la folla di persone che assiste a questa rissa, arrivando a circa 400 persone presenti. Molte di queste non rispettavano le norme di prevenzione del contagio da coronavirus.

Resta da capire come sia possibile che in poco tempo si sia radunata una folla così grande di persone, attirate con ogni probabilità dal tam tam mediatico. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire ancor più nel dettaglio la dinamica dell’accaduto, per individuare eventuali altri responsabili.

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