Un barbiere che diventa un museo: la trasformazione di Genco

Nell’attualità influenzata dal Covid, si assiste a cose raramente viste prima, come la trasformazione di un barbiere in museo: ecco com’è ora Genco

barbiere museo genco
Genco

L’Italia ai tempi del Covid è cambiata e senza dubbio sono successe molte cose difficilmente pronosticabili in questo 2020. Molti cittadini dunque hanno cercato di reinventarsi, ma la trasformazione intrapresa da Roberto Polidori per il suo locale è qualcosa di fantastico ed inusuale. Roberto è proprietario di un barbiere nel centro di Roma, precisamente sotto la Torre della Scimmia, in via dei Portoghesi, chiamato Genco.

Il nome viene dal rasoio che gli regalò suo padre, un Geneva Cutlery CO dell’occupazione americana, mentre è stato suo zio Silvano Rossi ad insegnargli il mestiere. Il suo locale è uno dei più antichi della capitale e risalirebbe addirittura al Rinascimento. Qui sono passate tantissime celebrità del mondo dello spettacolo, come Diane Keaton o Julia Roberts. Oggi però questo storico locale decide di cambiare faccia, trasformandosi in un museo.

Genco, da barbiere a museo: parte l’iniziativa “Un artista, un’opera, un mese”

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Esposizione da Genco

Non una cosa di tutti i giorni, veder trasformare un barbiere in un museo. Questa è la storia di Genco, storico barbiere nel centro della capitale, che il proprietario Roberto Polidori ha deciso di trasformare in un museo. L’iniziativa ‘Un artista, un’opera, un mese‘ nasce dall’idea dello scultore Maurizio Savini, che con la supervisione di Rikka Vaino, curatrice finlandese dell’esposizione, crea questa isola artistica. All’interno si trovano dei mosaici come pavimento, degli arredamenti vecchio stile e le opere degli artisti della capitale, esposte mentre Roberto ed Arnaldo curano barba e capelli dei loro clienti.

Il programma del prossimo mese

Per questo mese saranno esposte le opere di Anna Cerofolini all’interno di Genco dopo che nei mesi scorsi è toccato a Andrea Mauti, Paavo Halonen, Alexandra Dufey, Massimo Orsi, Beatrice Lucarelli, Andrea Aquilanti. Il tutto naturalmente si svolge rispettando ogni norma anti-Covid, con la fila che parte da fuori, dove già è possibile ammirare le opere e le persone possono entrare una alla volta. Un’idea rivoluzionaria, quella di Roberto “Bobbo” Polidori. Manna dal cielo in un periodo in cui le novità artistiche servono più che mai.

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