Paolo Genovese, stangata per il figlio Pietro: arriva la condanna

Una giornata da cancellare per Paolo Genovese: dalla Corte d’Assise di Roma infatti arriva la condanna per il figlio Pietro dopo l’incidente di un anno fa.

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Paolo Genovese, il padre del 20enne Pietro (Getty Images)

Otto anni di carcere per omicidio stradale plurimo: questa la condanna per Pietro Genovese, il figlio 20enne del regista Paolo. La sentenza arriva ad un anno preciso dall’incidente per cui oggi il 20enne riceve la condanna. Nella notte tra il 21 e il 22 dicembre infatti il ragazzo ha investito e ucciso due ragazze di 16 anni in Corso Francia, nella capitale.

Nell’udienza di stamattina il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a cinque anni per il figlio di Paolo Genovese. Il giudice ha deciso di inasprire ulteriormente la pena, aumentandola a otto anni. Si chiude così la prima fase di un processo seguito con grandissima attenzione dai media nazionali. La sentenza era prevista in origine per lo scorso 30 ottobre, ma alcuni dubbi sulla dinamica del sinistro l’hanno fatta slittare ad oggi.

A nulla è valsa quindi la proposta di patteggiamento del giovane, che aveva proposto 2 anni e 3 mesi di carcere: la procura ritenne la proposta troppo mite. Ora i legali del 20enne potrebbero fare ricorso in appello contro la sentenza del magistrato di primo grado.

Pietro Genovese condannato ad otto anni per la morte di Camilla e Gaia

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Paolo Genovese, il padre del 20enne Pietro (Getty Images)

La morte di Camilla Romagnoli e Gaia Von Freymann, investite un anno fa a Roma da Pietro Genovese, all’epoca scosse il Paese. Oggi la Corte d’Assise della capitale ha emesso la sentenza che condanna il giovane a otto anni di carcere per omicidio stradale. La fattispecie di reato, introdotta nel 2010 e modificata nel 2016, prevede anche l’interdizione dalla guida di veicoli per almeno 15 anni.

Si tratta di una condanna dura, che però non ha soddisfatto molte persone che si aspettavano maggiore durezza da parte dei magistrati. La sentenza non passerà subito in giudicato: bisogna aspettare il deposito delle motivazioni, da cui partirà il termine per un eventuale ricorso.

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