Di nemmeno una settimana fa la notizia della diffusione di una nuova “variante” del Covid, il cosiddetto ceppo britannico, che ora arriva l’allarme per quanto riguarda un’altra mutazione. Stavolta dalla Nigeria.
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Solo sabato scorso l’annuncio, dato direttamente dal ministro della salute inglese, che una nuova versione del Covid si era sviluppata in Gran Bretagna e stava iniziando a circolare pericolosamente per il Paese. “È fuori controllo” le parole dell’esponente del Governo, che ha messo in allarme non solo i sudditi della Regina ma anche tutto il resto d’Europa. In poche ore la nuova variante del Covid è stata “intercettata” in Belgio, Germania e anche Italia, con i pazienti che sono stati isolati prontamente. Il rischio però è che questo ceppo, che per alcuni sta girando già da quasi un mese, sia già abbondantemente in circolo.
Come se non bastasse questo allarme, dall’Africa arriva un’altra emergenza: pare infatti che si sia sviluppato in Nigeria un nuovo ceppo, simile però alle “mutazioni” già registrate nel Regno Unito e in Sud Africa. Una variante che sarebbe responsabile della seconda ondata nel Paese africano.
Covid, nuova mutazione in Nigeria: dati ancora limitati
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Ha parlato del ceppo nigeriano John Nkengasong, capo dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie dell’Unione Africana, spiegando come i dati inerenti alla “nuova versione” del Covid siano ancora limitati, ma che è normale che il virus sviluppi delle mutazioni che si possono velocemente diffondere tra le persone. “Dobbiamo aspettarci che continuino a emergere queste nuove varianti” le sue parole. In Nigeria da inizio pandemia sono stati accertati quasi 81 mila casi di positività, con appena 1200 decessi.
![miss inghilterra capo ricerca vaccino](https://www.bloglive.it/wp-content/uploads/2020/12/vaccino-2.jpg)
In Europa intanto ci si prepara al cosiddetto V-day, il giorno cioè in cui inizierà la campagna di vaccinazione contro il Covid. La data segnata in rosso è quella del 27 dicembre, quando nel nostro Paese si sottoporranno al farmaco quasi 10 mila persone. I primi saranno operatori sanitari e medici, che poi a loro volta vaccineranno i propri colleghi.