Trump, minacce per ribaltare il voto: l’audio scatena il caos

Donald Trump “pizzicato” da alcune intercettazioni telefoniche mentre minaccia un segretario di Stato per ribaltare un voto cruciale: l’audio lo incastra. 

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Dondal Trump di spalle (Getty Images)

Lo avevamo detto molto tempo fa, lo ribadiamo quest’oggi (portando alla luce l’ennesimo fatto sconcertante): le elezioni Usa 2020 non avrebbero arrestato la corsa il giorno stesso della proclamazione del vincitore: Joe Biden. Lunghi mesi attendevano il verdetto finale. Soprattutto perché dall’altra parte c’è un certo “signore” chiamato Donald Trump.

E questo oggi parliamo proprio di lui. Il Washington Post ha rivelato una telefonata, con tanto di minacce, tra l’ex Presidente degli Stati Uniti d’America e il segretario di Stato della Georgia, Bran Raffensperger. La richiesta di Trump, sotto forma di minaccia, è stata chiara: ricalcolare dei voti cruciali, a suo favore, durante le stesse elezioni.

Un fatto che non è passato di certo inosservato, anzi: è stato portato alla luce nelle ultime a poche ora dall’ultimo “duello” tra Joe Biden e Donald Trump. Ora, qualcuno, dovrà dare delle spiegazioni.

L’audio incastra Trump: vuole i voti e minaccia il segretario di Stato

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Dondal Trump in controluce (Getty Images)

Veramente un pessimo e “delinquenziale” Donald Trump. Un audio, infatti, lo incastra mentre minaccia il sopracitato Bran Raffensperger, segretario di Stato del “Peache State”, lo Stato della Georgia. Il Washington Post è pronto a scatenare un vero scandalo e si dice avere in possesso dell’audio che fa tremare l’ex Presidente degli Stato Uniti d’America.

Durante la telefonata, sempre secondo il Wp, Trump si rivolge a Bran chiedendo lui di “trovare” i voti necessari per ribaltare la situazione. Di farlo alla svelta, perché in caso contrario sarebbe andato incontro a grossi pericoli.

Una minaccia a tutti gli effetti. Che entra in campo con uno scopo ben preciso. Domani, martedì 5 gennaio, In Georgia si svolgeranno i due cruciali ballottaggi che decideranno le sorti del Senato per i prossimi anni. Raffensperger avrebbe comunque respinto ogni tipo di minaccia. Ora, a rischiare grosso, è proprio Donald Trump.

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