Lo scivolone del New York Times sulla carbonara: Coldiretti reagisce così

Incredibile scivolone del New York Times sulla ricetta della carbonara: Coldiretti non ci sta e accusa con una pesante nota.

Carbonara New York Times Protesta Coldiretti
Alcune copie in vendita del New York Times. quotidiano americano (Getty Images)

Nell’era di Internet e del digitale, più che l’informazione variegata, a volte sembra regnare il caos più totale. Questo non solo a livello politico, sociale ed economico. No, non solo. Anche per quanto riguarda quelle tradizioni che, se anche esportate all’estero, rimanevano inviolabili e intoccabili per via di una vera validità. Solida negli anni.

In questo discorso c’è da collocare sicuramente qualche ricetta culinaria, che noi italiani abbiamo esportato all’estero, ma che qualcuno vuole del tutto stravolgere. E quando si stravolge qualcosa di prezioso, lo scontro è dietro l’angolo e del tutto inevitabile.

Parliamo della ricetta della carbonara. Una pasta, che arriva dalla cucina romana, fatta con alcuni ingredienti che hanno rapito il gusto di tutto il mondo: pecorino romano, uova, guanciale e pepe nero. Il New York Times, però, ha di recente “aggiornato” la ricetta lanciano la Smoky Tomato Carbonara. A quel punto qualcuno ha alzato la voce e ha dichiarato inaccettabile un cambiamento simile rivolto alla pietanza stessa.

Il New York Times stravolge la carbonara: la Coldiretti alza la voce

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Una manifestazione della Coldiretti a Milano (Getty Images)

Il nome lo avete letto: Smoky Tomato Carbonara. Il New York Times, nelle pagine dedicate agli amanti della cucina e dei buoni sapori, stravolge tutto. E lo giustifica nel seguente mondo. La pancetta al posto del guanciale “perché più facilmente trovabile nei supermercati” e in aggiunto del pomodoro per rendere tutto ancora più affumicato.

Una pessima scelta, ovviamente da parte di Coldiretti. L’associazione ha alzato la voce e si è detta sconcertata per la trovata del giornale americano: “La carbonara al pomodoro è la punta dell’iceberg della falsificazione del Made in Italy a tavola, che nel mondo ha superato i 100 miliardi di dollari, con gli Stati Uniti d’America al primo posto”.

Non ci va per niente leggera la Coldiretti, che parte con un attacco mirato e frontale, a sottolineare quanto la falsificazione non sia accettabile in qualunque maniera. Poi continua: “Una ricetta completamente stravolta. Il bacon o pancetta al posto del guanciale. Il parmigiano al posto del pecorino romano e anche l’aggiunta del pomodoro. Questa non si può chiamare carbonara. Non si può rovinare una pietanza in questa maniera”.

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