Si chiama Terrone e fa causa alla Crusca: il motivo è paradossale

Francesco Terrone, ingegnere campano, farà causa all’Accademia della Crusca per un motivo che ha dell’incredibile.

Terrone fa causa ad Accademia della Crusca
Simboli dell’Accademia della Crusca (fonte: Facebook)

Gli intellettuali dell’Accademia della Crusca dovranno presentarsi a settembre al tribunale di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno. A citarli è stato Francesco Terrone, ingegnere campano, che ha deciso di ricorrere a vie legali dopo che dall’Accademia non avevano mai risposto in maniera esaustiva alla sua richiesta di integrare il significato della parola “terrone”.

Tre e-mail formali in cui ha spiegato nel dettaglio le sue ragioni e dall’Accademia, secondo l’ingegnere, sono arrivate soltanto risposte poco concrete in cui si cercava di eludere la richiesta. Capita l’antifona, Terrone ha minacciato di portarli in tribunale. E così è stato. Il motivo per cui l’uomo chiede di rivedere la spiegazione della parola “terrone” (corrispondente anche al suo cognome) è che la Crusca ne spiega soltanto l’accezione negativa riconducibile all’insulto che gli abitanti del Nord rivolgono ai Meridionali. Insulto che indica arretratezza, sciatteria.

Francesco Terrone, invece, chiede a gran voce che accanto a questa accezione venga aggiunta anche quella positiva associabile all’attaccamento alla terra e alle origini della gente del Sud Italia.

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I motivi che hanno spinto Francesco Terrone a fare causa alla Crusca

Ingegnere di professione e poeta per passione, Terrone è anche presidente di una Fondazione che si occupa di diffondere cultura e creatività artistica. Ed è proprio con il legale della sua Fondazione che si presenterà in tribunale. Francesco Terrone riporta soprattutto motivi di discriminazione che lui stesso ha subito a causa del suo cognome.

Da giovane, neolaureato, intraprese la carriera di insegnante in Brianza dove fu vittima di discriminazioni proprio a causa del suo nome. “Con quel cognome puoi fare l’operaio, non l’ingegnere” gli dicevano all’epoca. Ed è da questi episodi che nasce la voglia di riscatto. L’uomo è convinto che il tribunale gli darà ragione perché “abbiamo molto materiale da presentare”.

La risposta dell’Accademia della Crusca

Il presidente dell’Accademia della Crusca, Claudio Marazzini, ha espresso perplessità circa tutta la questione. Secondo lui si tratterebbe di un’assurdità perché non è certo colpa della Crusca se nel tempo il termine ha assunto accezione negativa. Anzi, nella spiegazione del significato, la stessa Accademia prende le distanze dai significati dispregiativi che rappresenta.

Marazzini ha poi comunicato che l’Accademia, essendo un’istituzione pubblica, si rivolgerà all’Avvocatura dello Stato per tentare anche di trovare un accordo con Francesco Terrone per evitare di finire in tribunale.

 

 

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