Centro vaccini preso d’assalto con le molotov: è l’ora degli arresti

Centro vaccini attaccato con le molotov: i Carabinieri eseguono i primi provvedimenti di custodia. Le indagini dei militari e le gravi accuse

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Carabinieri (Getty Images)

Lo scorso 3 aprile a Brescia fu è stato preso d’assalto un centro vaccini, addirittura con un lancio di molotov da parte di quelli che possono essere considerati veri e propri criminali. Ed ora il braccio della legge ha eseguito i primi provvedimenti nei confronti dei responsabili.

Alessandra Sabatucci, Gip del Tribunale di Brescia, su richiesta della Procura della Repubblica, ha emesso infatti un’ordinanza applicativa della misura cautelare di custodia dietro le sbarre nei confronti di due uomini. Un 52enne, P.P., ed un 51enne N.Z. sono fortemente indiziati del crimine commesso e le accuse sono decisamente pesanti.

Detenzione e porto di armi da guerra e atto di terrorismo con ordigni esplosivi e micidiali i reati a loro ascritti; l’esecuzione dei provvedimenti è stata portata a termine dai Carabinieri del Ros e del Comando Provinciale del capoluogo lombardo. Le indagini sono quindi state condotte dagli stessi militari del Raggruppamento Operativo Speciale e dal Dipartimento antiterrorismo della Procura.

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Centro vaccini preso d’assalto: le indagini dei Carabinieri

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Carabinieri (Getty Images)

L’azione dei Carabinieri non si è fermata ai soli provvedimenti di custodia cautelare. Perquisizioni anche nelle province di Verona e Brescia nei confronti di persone nel circuito degli indagati. Come afferma Adnkronos, le indagini avrebbero subìto un’accelerata grazie alla scoperta di fotogrammi sugli indagati intenti a preparare ordigni.

No vax e tesi negazioniste per P.P. che sarebbe incensurato e non legato ad alcun tipo di indagine sulla criminalità eversiva. Diversa la situazione, invece, per quanto riguarda N.Z. segnalato dai Ros per le sue inclinazioni no vax manifestate anche sui social network e su internet.

I due, secondo le indagini, avevano intenzione di sabotare la campagna di vaccinazione. D’altronde eloquente anche il messaggio di P. sul suo account Facebook, con i Carabinieri che hanno inteso fosse indirizzato proprio ai centri vaccini. “Dobbiamo usare la stessa arma se vogliamo distruggere il nemico” si legge.

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