“Contro ogni censura” Da Fedez a Pio e Amedeo: Salvini si schiera

Sono giorni caldi per quanto riguarda il tema “censura” in Italia. Da Pio e Amedeo a Fedez, la polemica è montata e Salvini si è schierato ancora una volta

Pio e Amedeo monologo
I due comici pugliesi Pio e Amedeo (fonte: Instagram)

L’art. 21 della Costituzione lo sancisce chiaramente: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione“. Eppure, il tema “censura” è sempre caldo in Italia. Basti pensare che il nostro Paese è soltanto 41esimo, nel mondo, in una classifica sulla libertà di stampa. Ma, prescindendo da giornali e tg, è sul fronte spettacolo che in questi giorni, come è noto, è montata la polemica. Gli stessi che hanno inneggiato alla libertà di Fedez di denunciare il tentativo di censura della Rai, hanno accusato di omofobia e razzismo Pio e Amedeo per il loro discorso sulle intenzioni, più cattive delle parole.

Nel mezzo Matteo Salvini, che ieri sera è intervenuto su Twitter dopo il post fiume dei due comici pugliesi pubblicato su Facebook in cui, sostanzialmente, puntavano il dito contro chi ha tentato di politicizzare il loro monologo e contro Vladimir Luxuria, che pure si era espressa contro di loro dicendo che è difficile rispondere con ironia a insulti o, peggio, alla violenza.

“Contro ogni censura” scrive Matteo Salvini, mentre Fedez diventa il “condottiero” del ddl Zan

Il tweet di Salvini è semplice e conciso. Il leader della Lega si schiera contro ogni tipo di censura, diventando il Fedez della destra. Il rapper, invece, è stato a sua volta incoronato “condottiero” della battaglia contro una Rai politicizzata persino da Harry Greb, che lo ha disegnato nel suo ultimo murale in via Pogdora (la strada che a Roma costeggia quella in cui c’è la sede Rai) in groppa al cavallo simbolo della tv pubblica. Al grido di “stop omofobia“, “contro la censura“, “ddl Zan“, Fedez che stringe in mano la sua arma più potente, il microfono, porta avanti la sua battaglia.

E proprio il ddl Zan si appresta a essere ancora una volta il protagonista di questa giornata. La Lega oggi depositerà un testo alternativo, con soli tre articoli, che secondo Matteo Salvini eliminerà tutto ciò che riguarda la censura e i reati di opinione. Infatti, di nuovo la censura è finita al centro del vortice della polemica. Il testo firmato da Alessandro Zan, Pd, per la destra limiterebbe la libertà di opinione delle persone, tesi sostenuta anche dal cantante Giuseppe Povia, che dalle pagine del Corriere della Sera oggi ha fatto sapere che se all’epoca di Luca era gay ci fosse stato il ddl Zan, la sua canzone sarebbe stata giudicata omofobica.

 

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