Giovanni Brusca scarcerato: dopo 25 anni libero il fedelissimo di Riina

Il boss mafioso Giovanni Brusca ha finito di scontare la sua pena ed è ritornato libero dopo 25 anni di reclusione tra non poche polemiche.

L'arresto del boss mafioso
L’arresto del boss mafioso (screenshot Instagram)

La notizia sta rimbalzando su tutti i siti e le testate giornalistiche. Il boss mafioso Giovanni Brusca è stato scarcerato nelle scorse ore. Dopo ben 25 anni chiuso in una cella, il boss è ritornato alla sua vita tra non poche polemiche. Dure le parole dei parenti delle vittime morte a causa dei suoi attacchi.

Avrebbe scontato la sua pena e sarebbe uscito per buona condotta. Questi i motivi che spiegano la libertà per uno dei boss mafiosi più pericolosi di sempre. Brusca ha lasciato il carcere all’età di 64 anni. Il mafioso era tra i fedelissimi del capo dei capi di Cosa Nostra, Totò Riina. Dopo esser stato catturato, Brusca aveva deciso di diventare un collaboratore di giustizia ammettendo tutte le sue colpe.

Tra le sue stragi più cruente che all’epoca dei fatti avevano colpito l’intero paese, si annovera la strage di Capaci e l’uccisione del piccolo Giuseppe di Matteo. Oggi Giovanni è stato liberato con 45 giorni di anticipo prima della fine della sua pena. I parenti delle vittime hanno ricevuto la notizia  e le reazioni non si sono fatte attendere.

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Giovanni Brusca scarcerato, parla Maria Falcone

Strage di Capaci del 1992 in cui perse la vita il giudice Falcone
Strage di Capaci del 1992 in cui perse la vita il giudice Falcone (screenshot Instagram)

E’ uscito dal carcere di Rebibbia dove ha vissuto i suoi ultimi 25 anni. Il boss sarà sottoposto a continui controlli ed alla protezione dopo aver confessato i suoi reati e quelli di Cosa Nostra. Inoltre, per il mafioso, i prossimi 4 anni saranno di libertà vigilata ma tra i parenti delle vittime c’è chi non si da pace.

Brusca fu colui che schiacciò il pulsante facendo saltare in aria il giudice Falcone, sua moglie e la loro scorta nella strage di Capaci. La moglie del caposcorta si è detta indignata quando ha ricevuto la notizia. Ma la figlia del giudice, Maria Falcone, crede che la legge debba essere rispettata nonostante il dolore che prova.
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