Il volo nello spazio con Jeff Bezos assume contorni economicamente spropositati. Un posto vale addirittura 28 milioni di dollari: i dettagli su quanto accadrà
Il 10 luglio allacciate le cinture, laccate d’oro ovviamente, perché si vola. Non immaginate, però, uno di quei viaggi affollati, pieni di baraonda, con il bambino tre file davanti che piange, il tuo vicino di posto che vuole più spazio, quello dietro ti infilza il ginocchio nella schiena, tramite il sedile, qualcuno russa, l’hostess passa ogni due secondi a chiederti se vuoi l’ultimo gadget imperdibile. E anche l’hotel non c’è bisogno di prenotarlo, neanche la macchina a noleggio. No, il volo è un po’ più tranquillo, anche più veloce a dir la verità.
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Perché è il volo della navicella turistica spaziale New Shepard di Jeff Bezos, il fondatore e presidente di Amazon, non uno qualunque, costato solo, si fa per dire chiaramente, 28 milioni di dollari. Ovvero: ventotto case in centro a Roma, non immense ma confortevoli, quasi tutto lo stipendio, al netto, di Cristiano Ronaldo per un’intera stagione, il cartellino di molti giocatori dei massimi campionati europei, diverse goleador, qualche esercizio commerciale ben avviato. Insomma tante cose, non tutto però.
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Il biglietto, riferiscono i media americani che riprendono Blue Origin, un’altra azienda privata fondata sempre dal numero di Amazon, è stato venduto all’asta, ma non verrà svelata prima di alcune settimane l’identità del fortunato vincitore che per 11 minuti potrà volare nello spazio. Eh sì, beato lui. Che vivrà un’emozione unica, e difficilmente ripetibile, e che può permetterselo, anche. A noi restano i sogni, anche quelli che si fanno a occhi aperti, e i voli che con loro facciamo.