“L’Iva al 22% sugli assorbenti è assurda”: la scelta coraggiosa di un farmacista a Napoli

L’Iva al 22% sugli assorbenti per l’igiene intima femminile è assurda e continua a creare polemiche: decisione coraggiosa di un farmacista napoletano

Farmacia
Farmacia (Getty Images)

L’Iva al 22% sugli assorbenti in Italia continua a creare numerose polemiche, con la questione arrivata perfino più volte in Parlamento nel corso degli ultimi anni. Nel 2019 la Camera bocciò un emendamento bipartisan sulla riduzione dell’aliquota dal 22 a 5% sui prodotti per l’igiene intima femminile; la “Tampon Tax” che fu poi ridotta al 5% solo per gli assorbenti biodegradabili e compostabili.

Una sorta di compromesso raggiunto dall’allora ministro dell’Economia Gualtieri dopo un vertice avuto con le deputate della maggioranza – una parte di esse – a formare l’Intergruppo Donne. Nel dicembre del 2020 Laura Boldrini, ex Presidente della Camera, presentò un emendamento alla Legge di Bilancio per l’abbassamento dell’Iva sugli assorbenti, forte di una petizione “Il ciclo non è un lusso” firmata da 500mila ragazze.

Un problema annoso, quindi, che lascia l’Italia decisamente arretrata in questo campo, considerato il confronto con gli altri Paesi; a partire dagli USA (in molti Stati è stata abrogata, a New York vengono distribuiti gratuitamente a tutte le studentesse, proprio come accade in Francia), fino alla Germania dov’è stata abbassata al 7%, Gran Bretagna e Scozia, abolita.

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Iva sugli assorbenti: l’iniziativa del farmacista napoletano

Assorbenti igienici
Assorbenti igienici (Getty Images)

Una situazione diventata insostenibile che ha scosso la coscienza di singoli commercianti, in attesa che lo Stato si svegli su una questione decisamente delicata ed importante. In una farmacia di Napoli nel quartiere Vomero, il titolare Francesco Segreto ha deciso di abolire l’Iva al 22% su tutti gli assorbenti. Un taglio che, naturalmente, pagherà di tasca sua. “Ci vado a perdere – ha ammesso – ma va bene così, per un gesto così enorme” ha spiegato a Fanpage.

E’ assurda“, così ha definito il farmacista questa situazione; ha effettuato anche paragoni con la lamette da barba, al 4% dell’Iva perché considerate beni primari. “Non è possibile rimandare sempre l’argomento; ho fatto solo la giusta cosa e spero che mi seguano anche altri, perché anche il tartufo ha l’imposta agevolata” ha proseguito.

Una donna, acquista assorbenti per quarant’anni di vita; ogni mese ne consuma circa quattro-cinque pacchi” ha proseguito, svelando anche come sia nata questa iniziativa. “Ho tre figlie femmine, i miei collaboratori sono donne per il 90%, è stato il fattore scatenante“.

Iva assorbenti tampone
Un tampone assorbente per l’igiene intima femminile (Pixabay)

Segreto, il titolare della Farmacia ha sottolineato come anche Lloyd a Firenze abbia optato per una scelta del genere però circoscritta ad un solo tipo. “Non è possibile limitarsi ad una sola marca; a seconda della conformazione anatomica – ha spiegato – del flusso e del tipo di ciclo mestruale le donne scelgono l’assorbente più adatto. Non è un lusso il ciclo mestruale ed ho deciso di applicare questa iniziativa ad ogni tipo di assorbente“. Un gesto nobile, in attesa che davvero il governo possa porre rimedio ad una clamorosa ingiustizia.

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