Vaccino obbligatorio fra poche settimane? Arrivano i segnali

Segnali importanti riguardo all’ipotesi di rendere il vaccino obbligatorio. Parla l’immunologo del Comitato Tecnico Scientifico: “Unica soluzione”

Vaccino Covid
Vaccino Covid (GettyImages)

L’entrata in vigore del Greenpass ha generato non poco caos e polemiche nelle ultime settimane. Quello che doveva essere un passepartout in sicurezza, tra locali ed eventi, rischia di diventare una questione ancora più spinosa con l’arrivo dell’autunno. Si, perché con il freddo e la stagione invernale non solo c’è la concreta possibilità di un aumento di infetti, ricoveri e ospedalizzati non vaccinati, ma diverse attività – come ovvio – ridurranno drasticamente i posti all’aperto.

Di questi e altri temi è recentemente intervenuto, in un’intervista a La Stampa Sergio Abrignani. L’immunologo ha parlato di vaccinazione obbligatoria come “unica soluzione”, per motivi non solo di sanità pubblica, ma anche e soprattutto per sopperire all’imminente aumento dei ricoveri. L’efficacia del Greenpass secondo Abrignani è da sfruttare per convincere gli esitanti, e far cambiare idea ai contrari.

Vaccino obbligatorio, apertura dal centro-destra

Fila per il vaccino
Fila per il vaccino (GettyImages)

Oltre all’opinione di Sergio Abrigani, immunologo del Comitato Tecnico Scientifico, sull’importanza dell’obbligo vaccinale, anche il centro-destra si è detto favorevole a tale ipotesi. Lo ha fatto trapelare, durante una recente intervista a La Repubblica, Maria Stella Gelmini. “Se nel giro di qualche settimana non si raggiunge l’80% di immunizzati credo che sarebbe giusto prevedere una forma di obbligo vaccinale, almeno per chi svolge funzioni pubbliche”, ha commentato l’ex Ministro dell’Istruzione.

Regole attinenti all’obbligo del Greenpass ancora più attive, almeno per quanto riguarda l’istruzione, scuola e università, gli spostamenti e i viaggi. La soglia attesa dal Governo, che vorrebbe attendere almeno le prossime settimane prima di prendere in considerazione l’obbligo, è dell’80% di immunizzazione. Un dato che rimane obiettivo di salute, vista la contagiosità e l’impossibilità di una massiccia immunità di gregge. Rimane in ogni caso la possibilità di copertura sanitaria, per ridurre il peso sul sistema sanitario.

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