Simona Ventura e l’evasione fiscale. Oggi il tribunale ha emesso la sentenza per il processo in cui la conduttrice veniva condannata a un anno e quattro mesi di reclusione.

SuperSimo se l’è vista brutta. La procura, infatti, aveva citato in giudizio la showgirl per un reato di presunta evasione fiscale. Secondo l’accusa, tra il 2012 e il 2015, la Ventura non avrebbe dichiarato una parte delle sue entrate (circa 500.000€), usando degli escamotage specifici. La condanna richiesta ammontava a 16 mesi di reclusione.
La conduttrice, però, si è sempre dichiarata estranea a questi fatti e ha detto semplicemente di aver incaricato dei professionisti affinché si prendessero cura delle sue finanze. I legali che la seguivano hanno sempre sostenuto che la loro assistita non poteva essere accusata di evasione fiscale perché, semplicemente, non poteva esserle attribuito il dolo.
Sono stati sicuramente momenti difficili per la conduttrice che, però, è sempre stata altamente cooperante con la giustizia e ha sempre dichiarato la sua innocenza. Oggi, finalmente, il verdetto da parte del Tribunale di Milano è arrivato e, fortunatamente, Simona può tirare un sospiro di sollievo.
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Simona Ventura e l’evasione fiscale: tempo di verdetto

La Ventura, possiamo dirlo, è finalmente una donna libera. I giudici, infatti, l’hanno assolta da ogni accusa. Nel verdetto emesso, l’assoluzione è motivata con un “perché il fatto non sussiste”, cosa che effettivamente conferma la versione sempre data dalla diretta interessata che, al momento, non ha rilasciato alcuna dichiarazione.
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Anche i suoi avvocati sono piuttosto soddisfatti. La sentenza è un’assoluzione piena. Finito questo incubo, ora Simona Ventura potrà riprendere la sua vita professionale e personale in mano senza preoccuparsi di un’eventuale reclusione. Un lieto fine meritato e che tutti si aspettavano.