Federalismo fiscale, le novità sulle tasse comunali

Il federalismo fiscale ha ottenuto l’ok definitivo, con il voto alla Camera di due giorni fà, che rappresenta un indubbio successo per la maggioranza e il governo, sul fronte politico (i numeri ci sono) e programmatico (rispettato l’impegno assunto in campagna elettorale).

Ma vediamo più in concreto cosa cambia a livello fiscale; le novità sono evidenti per la tassazione comunale, che subisce una vera e propria rivoluzione.

Anzitutto, arriva la cedolare secca sugli affitti. Si pagherà un’aliquota del 21% sui canoni di mercato e del 19% sui canoni concordati. Il risparmio di imposta è evidente al crescere del reddito del proprietario, essendo ad oggi il canone di locazione assoggettato al reddito Irpef, quindi, tassato in modo esponenziale, al crescere del reddito. Il proprietario può optare per il regime attuale, se lo ritiene più conveniente.

Sblocco addizionali Irpef: con effetto retroattivo dal 2010, i comuni potranno aumentare l’aliquota addizionale sui redditi soggetti a Irpef, il che potrebbe comportare un aggravio di imposta per i contribuenti. E’ tuttavia prevista una gradualità nell’aumento delle aliquote e dei paletti, che gli enti locali dovranno rispettare.

Semplificazione sulle compravendite immobiliari. Si pagherà un’imposta unica del 9% sui beni immobiliari, del 2% sulle prime case. L’imposta unica sostituirà quelle di registro, l’ipotecaria e la catastale. L’importo minimo è stabilito in 1000 euro. Senz’altro si avrà una forte semplificazione delle procedure fiscali.

Imu. Introdotta l’imposta municipale unica, che andrà a sostituire l’Ici e l’Irpef sulle seconde case. L’aliquota sarà del 7,6%, ma sarà dimezzata nel caso di immobili ceduti in locazione.

Tassa di scopo e di soggiorno. I comuni potranno applicare una tassa di soggiorno di massimo 5 euro, che dovrà essere riscossa dagli albergatori, ma solo per le città d’arte. La tassa, in realtà, era già prevista dalla riforma costituzionale. Quanto alle tasse di scopo, potranno essere introdotte per finanziare opere infrastrutturali specifiche. Era già prevista dalla finanziaria del 2007.

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