La Roma affonda: TRIpudio Shaktar

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=QXTQApuXQVU[/youtube]Evidentemente non era tutta colpa di Ranieri. Quando si arriva in queste situazioni le motivazioni non possono, non devono mancare.

La Roma di motivazioni, ieri sera, ne aveva ben poche. Montella non ha saputo dare quel carattere aggressivo e competitivo che la società giallorossa rinfacciava al suo predecessore. La partita di ieri ne è un esempio.

Se è vero, infatti, che la sola musichetta della Champions basti a far trovare a un calciatore le motivazioni giuste com’è possibile che ieri sera, nel freddo siberiano di Donetsk, la Roma non è stata degna di una prestazione quantomeno dignitosa?

Ammesso e non concesso che il gol di Hubschmann sia uno scherzo carnevalesco del fato, non si può dire però che gli uomini di Montella non ci abbiano messo del loro per farsi mandar fuori dall’Europa a pedate.

Borriello tira malissimo il rigore e lo sbaglia, Mexes si fa espellere dopo soli quaranta minuti e De Rossi si rende protagonista di una gomitata riprovevole nei confronti di Srna.

Il secondo tempo ha soltanto due colori: il nero e l’arancio delle maglie ucraine.  Willian e Eduardo firmano il tris che permette alla banda di Lucescu di festeggiare l’accesso ai quarti di finale di Champions League e di entrare di diritto nel novero delle migliori otto squadre d’Europa.

Per la Roma ora c’è solo da ricostruire il cammino che permetta di tornare a disputare la massima competizione europea e per farlo bisogna battere nel derby la Lazio.

E pensare che la Roma ha rischiato anche di non giocarlo questo ottavo; la Uefa infatti lo scorso 4 febbraio ha inviato alla federcalcio ucraina una lettera nella quale minacciava l’esclusione dei club e delle nazionali dell’ex-Repubblica Sovietica dalle competizioni europee, a causa di alcune ingerenze politiche.

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