Frequenze LTE a rischio in Italia

Come tutti ben sappiamo, è questione di pochi mesi, ma tutte le regioni italiane saranno coinvolte dallo switch off delle trasmissioni analogiche. Molte province sono già pronte per questa novità, altre sono già state raggiunte (come Campania e Veneto, ecc)

Ovviamente, le trasmissioni che avverranno solo in digitale, comporteranno una novità importante: le frequenze analogiche saranno liberate. Ora non è interesse di nessuno avere delle frequenze libere e lasciarle inutilizzate. Infatti molte società tra cui Mediaset e Sky sono pronte a darsi battaglia per avere accesso a queste frequenze. Il tutto avverrà tramite un’ asta.

Negli ultimi giorni, però è sorto un problema: particolari frequenze che sarebbero indispensabili per la trasmissione analogica (in particolare le frequenze a 2,6 GHz) sono in possesso del Ministero della Difesa italiano, che a dire il vero, non sa cosa farsene di queste frequenze visto che non sono attualmente utilizzate. Ma essendo di proprietà del Ministero e sapendo che queste frequenze saranno indispensabili per realizzare l’ LTE di prossimità, il Governo Italiano vuole approfittare della situazione e farsi pagare per concedere le frequenze.

Niente di straordinario, ma comunque si tratta di un bel problema, visto che alcune società erano già sul piede di guerra per accaparrarsi le frequenze televisive, ma questa novità rallenta tutte le operazioni.

Il Ministro per lo Sviluppo Economico, ha deciso di incontrarsi con il Ministro della Difesa per stabilire una cifra per la cessione delle frequenze.

In tutta questa operazione poco chiara, l’ AGCOM sta già indagando, visto che a quanto sembra gli operatori TV vogliono pagare solo dopo avere avuto l’assegnamento delle frequenze.

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