Eurogruppo, accordo su fondo stabilità e nuovo patto

E’ stato raggiunto l’accordo tra i capi di stato e di governo dell’Eurozona, riuniti a Bruxelles, per discutere di nuove regole, al fine di prevenire future crisi e per tentare di risolvere al meglio i rischi attuali di sistema.

Uno dei punti più importanti e più attesi dal mercato riguarda il fondo di stabilità, il cosiddetto fondo di salvataggio, la cui capacità di credito passerà da 250 miliardi di euro a 440 miliardi. Non solo: il fondo diverrà permanente a partire dalla seconda metà del 2013, quando sarà elevato a 500 miliardi di euro, e potrà intervenire sul mercato primario dei bond dell’Eurozona, al fine di sostenere i Paesi in difficoltà, come recentemente accaduto in Grecia, Irlanda e Portogallo.

Non potrà, invece, il fondo essere utilizzato per acquisti sul mercato secondario e su questo punto i tedeschi erano stati chiari. Infatti, il mercato primario riguarda l’emissione diretta di titoli dallo stato, mentre il secondario è il circuito di negoziazione dei bond da parte dei privati. I tedeschi hanno chiesto e ottenuto che i soldi pubblici non andassero a sostenere le posizioni degli investitori privati, magari a scopo speculativo.

Previste, in cambio di questa nuova politica degli aiuti, nuove regole più severe e automatiche per la riduzione del debito. Come già anticipato il mese scorso, si parla di diminuire il debito pubblico degli stati di un ventesimo all’anno, per la parte eccedente il 60% del pil, a partire dal 2015. L’Italia ha però ottenuto la possibilità di considerare, come parametro essenziale di valutazione della gravosità del debito, anche la finanza privata. In sostanza, oltre ai debiti dello stato, vanno considerati anche quelli dei privati. E il nostro Paese nelle finanze private gode di una situazione invidiabile, essendo ai vertici mondiali per solidità.

 

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