Cina, continua crescita boom e prezzi accelerano

Il nuovo colosso asiatico non arresta la propria corsa della crescita, e anche in questo primo trimestre del 2011, i dati indicano un’accelerazione del tasso di sviluppo del pil, con un +9,7% sullo stesso periodo dell’anno precedente.

E se questi numeri farebbero invidia a mezzo mondo, con economie avanzate che gridano vittoria, con tassi di crescita tra l’1% e il 2%, la Cina, stavolta, non è molto contenta, perchè teme che questa crescita impetuosa possa determinare un surriscaldamento eccessivo dei prezzi, con conseguenti tumulti tra la popolazione più povera, o peggio ancora, che l’eccesso di crescita porti a uno sviluppo squilibrato, con la creazione di una bolla speculativa immobiliare, dagli esiti simili a quelli degli USA nel 2007-2008.

Già nei primi tre mesi dell’anno, infatti, gli investimenti nel mattone sono esplosi del 34%, mentre i prezzi degli immobili sono cresciuti del 6,6%. Dati che preoccupano Pechino, il quale ha già effettuato negli ultimi sei mesi ben 4 rialzi del tasso di sconto, ma l’inflazione a marzo ha accelerato, portandosi al 5,4%, contro il 4,9% di febbraio.

La ragione è semplice. Il tasso di cambio sottovalutato e fisso incoraggia le esportazioni, con l’arrivo di liquidità straniera in abbondanza, senza che intervengano meccanismi di riequilibrio automatici del mercato (apprezzamento dello yuan). Ciò determina una liquidità eccessiva in Cina, nonchè un flusso inarrestabili di investimenti a scopo speculativo, che scommette su una rivalutazione dello yuan, a breve. E fino a quando questo squilibrio non sarà rimosso, nulla potrà fermare la corsa dei prezzi cinesi. Fino ad allora, a Pechino non resterà che alzare i tassi, i quali attireranno ancora di più investimenti (e liquidità) dall’estero.

Impostazioni privacy