Fli a pezzi: Urso avvisa Fini, niente sostegno alla sinistra

Si radicalizza lo scontro interno a Fli, con tensioni crescenti tra l’ala moderata del partito, guidata da Adolfo Urso e Andrea Ronchi, e la frangia estremista e visceralmente anti-berlusconiana, che fa riferimento a Fabio Granata e a Italo Bocchino. L’occasione per ribadire le diversità di vedute, al limite della scissione, è data dalle amministrative, dove il cosiddetto Terzo Polo, ossia l’alleanza tra i centristi dell’Udc, dell’Api di Rutelli e l’Mpa di Raffaele Lombardo, insieme ai finiani di Fli, ha presentato in molte città-chiave, come Milano, candidati propri e alternativi ai due schieramenti. E se qualche giorno fa Bocchino, il più finiano tra i finiani, ribadiva che a Napoli, così come a Milano, non c’erano le condizioni per appoggiare i candidati del centro-destra, adesso ci ha pensato Adolfo Urso, dalle colonne di “Libero”, a mettere in chiaro alcune cose.

Urso ribadisce che Fli è un partito nato per rifondare il centro-destra, ma che pur sempre all’interno di quella coalizione deve rimanere, anche per tratti culturali, avvertendo i compagni di partito che un sostegno, anche non ufficiale ai candidati del centro-sinistra, non è minimante ammissibile. Parole che preannunciano un riacuirsi dello scontro interno, con le due frange che si contrappongono, per la gestione del partito in chiave diametralmente opposta.

Urso conferma che non vuole avere nulla a che fare con Nichi Vendola, il Pd o Di Pietro e auspica che Fli non diventi una sorta di Idv di destra, perchè, aggiunge, di Di Pietro ce n’è uno, basta e avanza. E le amministrative potrebbero essere il banco di prova, per verificare la sopravvivenza o meno del gruppo dei finiani. Non è un mistero che Urso e Ronchi, così come molti altri sia alla Camera che al Senato, abbiano la tentazione di uscire fuori da Fli per tornare nella maggioranza, magari nel gruppo dei Responsabili, per evitare un ritorno diretto nel Pdl; alcuni campanelli di allarme si sono avuti negli ultimi giorni, con le dimissioni di massa di numerosissimi esponenti e dirigenti di Fli in Campania, dove gira la voce che, in caso di ballottaggio, a Napoli Fli appoggerebbe più o meno pubblicamente il candidato del centro-sinistra. Un’ipotesi che ha lasciato sconcertati quanti hanno seguito Fini fino a qui, ma non disposti a svendere l’ultimissimo pezzo della loro storia politica e personale, diventando semplicemente impresentabili agli occhi degli elettori.

 

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