Inchiesta Finmeccanica: spuntano gli appalti delle intercettazioni

Gli ultimi aggiornamenti riportano il nome della fondazione “Italiani Europei“, avente a capo Massimo D’Alema, nell’ambito dell’inchiesta su Finmeccanica che arriva ad intrecciarsi col fallimento della società Eutelia. I Pm Paolo Ielo e Giuseppe Cascini (noto ai più come Segretario della Associazione Nazionale Magistrati) ed il collega milanese Francesco Greco raccolgono le dichiarazioni di Pio Piccini, ex presidente del gruppo Omega, arrestato a seguito del crac delle società Agile-Omega. Piccini racconta che gli fu spiegato come percentuali sugli appalti in alcune regioni “rosse” dovevano andare al Partito Democratico. Il mediatore, secondo l’imprenditore, sarebbe stato un amico di D’Alema: Vincenzo Morichini.

In particolare l’appalto in oggetto è quello nazionale sulle intercettazioni, in cui Finmeccanica partecipava per un valore di circa 8/9 milioni di euro. Finmeccanica si sarebbe dovuta avvalere poi di diverse società per la parte operativa come già accade – si potrebbe supporre – nell’appalto per la informatizzazione di tutte le Procure ed i Tribunali d’Italia, branca del cosiddetto SPC (Sistema Pubblico di Connettività) assegnato dal 2008 ad un RTI formato da Telecom Italia, Elsag Datamat (Finmeccanica) ed Engineering.

Morichini avrebbe prospettato a Piccini un rapporto di consulenza con la sua società SdB e 2.500 euro al mese per la prestazione più una percentuale, circa il 5% l’anno sull’eventuale stipula del contratto sulle intercettazioni, parte per sè e parte per il Pd e la Fondazione di D’Alema. L’imprenditore ha comunque negato rapporti diretti con D’Alema.

Tutto ciò è venuto agli onori della cronaca solo a seguito del deposito degli atti al Tribunale del Riesame e non sono mancate secche smentite e prese di distanze. Finmeccanica si definisce “totalmente estranea ai fatti” per bocca del Presidente Pier Francesco Guarguaglini, che sostiene di aver incontrato una sola volta Pio Piccini con argomento la tecnologia delle intercettazioni: l’imprenditore fu invitato a rivolgersi all’AD di Selex-Sema, Sabatino Stornelli. A Finmeccanica non risulta alcun contratto stipulato tra l’imprenditore e la Selex, anche perché nulla ancora si è fatto sul sistema delle intercettazioni, partita ancora aperta.

La Fondazione Italiani Europei dal canto suo parla di due contributi regolari, iscritti a bilancio, avuti da Piccini, negando ogni altro risvolto. Massimo D’Alema, attuale Presidente del Copasir, al momento non rilascia dichiarazioni, mentre Pier Luigi Bersani intervistato da Sky TG24 parla di “Una bolla sul nulla, noi siamo tranquillissimi”, aggiungendo: “Nei nostri casi la magistratura può sempre far tranquillamente il suo lavoro, che noi siamo tranquilli”.

Un atteggiamento, insomma, che sembrerebbe enfatizzare una differenza con quello di natura diametralmente opposta, votato all’attacco dei Giudici, espresso solitamente dal Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

C”è da dire, comunque, che sulle vicende che ruotano intorno all’assegnazione di appalti al Ministero della Giustizia su informatizzazione ed intercettazioni aveva già indagato per primo, all’interno di inchieste assai discusse (la più celebre, Why Not) Luigi De Magistris, oggi europarlamentare di Idv. Ma per certa stampa, è ben noto, quest’ultimo era una sorta di visionario, nonostante col passare del tempo in più di una occasione abbia infine avuto ragione.

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