Vegas a Piazza Affari propone semplificazione e regole certe

Ieri, il discorso di Giuseppe Vegas a Piazza Affari, presidente della Consob (Commissione di vigilanza sulle società quotate in borsa), il primo da quando ha ufficialmente indossato la veste di controllore, è stato caratterizzato da una forte concretezza, lasciando ad altri il compito rituale di fornire il bilancio di un anno di operato, volendosi concentrare sugli aspetti salienti della politica di controllo della Consob.

Vegas si è schierato in favore di una maggiore contendibilità dei mercati, i cui assetti proprietari sono caratterizzati da una tendenziale crescita della concentrazione, rendendo il ruolo degli azionisti più forti di peso sempre maggiore.

Al contempo, Vegas ha voluto appoggiare gli strumenti normativi a sostegno delle azioni di difesa contro le Opa ostili, ossia le offerte pubbliche di acquisto non concordate con il cda, che mirano a ribaltarne il controllo azionario.

Ma il nuovo presidente ha anche cercato di suggerire alcune riforme, da un punto di vista normativo, per accrescere l’efficienza e la trasparenza sui mercati. Ad esempio, smaltendo le troppe leggi che regolano i mercati e i controlli, che rendono spesso difficili le stesse azioni di monitoraggio; al contrario, Vegas vorrebbe che si creassero strumenti sanzionatori più rapidi ed efficaci, perchè la difficoltà nel comminare sanzioni a chi ha commesso illeciti disincentiva l’investimento e lo stesso ingresso di nuove società in borsa.

E su questo punto, le idee di Giuseppe Vegas sono chiarissime. Egli punterebbe a creare una disciplina distinta tra un mercato di base, adatto alle piccole e medie imprese, che entrerebbero a Piazza Affari, impegnandosi a rispettare una sorta di disciplina minima, mentre per le altre società più grandi o che volessero operare a più alto livello, ci sarebbe una normativa più stringente. E la stessa distinzione sarebbe, per il presidente Consob, auspicabile per l’emissione di strumenti finanziari, con una sorta di prospettino di un paio di pagine per i fondi comuni di investimento e norme sfoltite per i prodotti “da banco”.

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