Elezioni Amministrative 2011: male il centrodestra, tonfo a Milano. Bene Vendola e Grillo

Arrivano finalmente i primi dati reali sulle elezioni amministrative 2011, dopo ore passate tra sondaggi sulle intenzioni di voto e proiezioni. Come al solito, ad ascoltare i politici di ogni schieramento, sembra che tutti abbiano vinto. In realtà il centro-destra esce in maniera negativa da questi primi risultati: la Lega non appare più come un baluardo inespugnabile al Nord (buono però per esempio il suo risultato a Bologna), difficoltà anche per il Pdl. E’ Milano il simbolo di questo risultato, simbolo per modo di dire, per il grande numero di elettori coinvolti dalla situazione elettorale, perché identifica in maniera chiara una perdita di consensi della Maggioranza nel luogo di origine del Presidente del Consiglio Berlusconi (che molto puntava in prima persona proprio sulle comunali milanesi) e del partito del Nord per antonomasia.

Nel centro-sinistra tiene il Pd, bene l’Italia dei Valori di Di Pietro, ma i successi più importanti li conseguono il Movimento 5 Stelle e la Sinistra di Vendola, che oltre al dato partitico assiste al trionfo della candidatura di Pisapia a Milano, uomo di Sinistra e Libertà e che aveva battuto alle primarie proprio il candidato del Partito Democratico.

E forse dai successi di queste due formazioni si possono ricavare i due messaggi più importanti che ci provengono dagli elettori italiani:

1) lo spirito di antipolitica, e non ce ne vogliano Letta e Casini, è ormai un sentimento che passa per la testa della maggior parte degli italiani, stufi di promesse non mantenute e di scandali in cui viene coinvolta sempre più spesso la classe politica. Sarebbe forse il caso quindi di cambiare registro invece di rammaricarsi.

2) Le dichiarazioni di Vendola – “Il vento sta cambiando in Italia, si e’ aperto un varco nel Berlusconismo. I risultati di queste amministrative sono la limpida fotografia di una straordinaria volonta’ di cambiamento” –  sono quelle che forse fotografano meglio il risultato globale di queste elezioni, che non hanno affatto significato la fine del Berlusconismo ma un segnale chiaro che l’alleanza BerlusconiBossi non suscita affatto nel Paese un consenso ed un sentimento di fiducia tali da poter vivere sonni tranquilli.

Nient’affatto positivo il risultato del Terzo Polo, che va bene solo a Napoli, con quasi il 12%. A parziale scusante di Casini, Rutelli e Fini è il poco tempo a disposizione per un’organizzazione sul territorio di questa nuova coalizione politica.

Chiudiamo con una previsione sui 4 comuni più grandi nei quali si è votato: con il centro sinistra che si assicura al primo turno Torino (Fassino) e Bologna (Merola), Pisapia potrebbe confermare il vantaggio sulla Moratti anche tra 15 giorni al ballottaggio (i voti del Terzo Polo, che poi non è affatto scontato che confluiscano sul sindaco attuale di Milano, potrebbero non bastare a ribaltare il risultato di oggi), incertezza massima sul risultato di Napoli: se i voti del Pd confluissero su De Magistris, addirittura anche Napoli potrebbe rimanere al centro-sinistra, ma la difficile situazione dei rapporti politici locali, in cui anche al primo turno il candidato dell’Idv prende molto di più della somma dei voti delle liste che l’appoggiano, rende impossibile ogni previsione anche solo approssimativamente plausibile.

Cagliari e Trieste andranno al ballottaggio, con risultati anche lì molto difficili da decifrare.

 

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