Fmi, Lagarde in testa per dopo Strauss-Kahn

Con le dimissioni ufficiali dell’ex direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Dominique Strauss-Kahn, arrestato lo scorso sabato sera, per tentato stupro, si apre il tradizionale valzer per la nomina del successore e già la questione è diventata dirompente, tra le cancellerie internazionali. Ieri, a sbottonarsi per primo è stato il premier italiano, Silvio Berlusconi, il quale ha dichiarato che il ministro francese Christine Lagarde sarebbe un ottimo successore di Strauss-Kahn. E’ noto che l’appoggio dell’Italia a un candidato francese avviene dopo che la stessa Francia si è impegnata a sostenere Draghi alla presidenza della BCE.

E al momento Lagarde sarebbe in pole position per andare a Washington, dato che godrebbe di un consenso più ampio di altri papabili. Solo l’Olanda ieri avrebbe avanzato la candidatura del presidente uscente della BCE, Jean-Claude Trichet, anch’egli francese, ma non pare che ci siano grossi consensi sul suo nome.

Per essere nominati a direttore generale, bisognerà ottenere il consenso del 51% dei voti, che si avrebbero con un’alleanza tra USA, Europa e altri stati avanzati come Canada e Giappone. Un’ipotesi che scongiurerebbe il pericolo di passare la mano a un uomo non europeo, anzi proveniente da economie in fase di sviluppo, che inevitabilmente sposterebbe l’attenzione su aree del mondo a noi lontane. 

Non è un mistero che la Cina avanzi pretese sul successore di Strauss-Kahn, così come anche il Brasile, tutti interessati a fare il loro ingresso ufficiale nel “club dei grandi della Terra”, con una nomina di tutto prestigio.

Tuttavia, le chance del ministro francese sembrano alte e potrebbe farcela anche in poco tempo.

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