Germania, altra batosta elettorale per Angela Merkel

Non solo Spagna. Ieri, sebbene in dimensioni di gran lunga inferiori e dall’importanza molto limitata, anche la Germania è stata interessata da un appuntamento elettorale, ossia il voto nel Land tedesco più piccolo, quello di Brema, dove circa mezzo milione di persone è stato chiamato a rinnovare il parlamento regionale. Il voto di ieri s’inquadra nel complesso di ben sette date elettorali che coinvolgeranno altrettanti Laender. Il risultato ha visto il trionfo dei socialdemocratici della Spd, con il 38% dei voti. E questa non è una novità, dato che Brema è governata da loro sin dal dopo-guerra, da sempre, ma la nota curiosa è che per la prima volta nella storia delle elezioni regionali tedesche, i Verdi hanno sorpassato i cristiano-democratici della Cdu, il partito del cancelliere federale, Angela Merkel, balzando dal 16,5% delle precedenti consultazioni al 23%, mentre la Cdu scende dal 25,6% al 20%. Un tonfo che pesa, dato che da quando la Merkel ha ottenuto il secondo mandato nel 2009, non ha mai vinto una sola elezione locale. E’ andata ancora peggio ai suoi alleati liberali della Fpd, che crollano dal 6% al 2,9%, restando fuori dal parlamento. Perdono consensi anche quelli della Linke (la sinistra), che rappresenta il fronte ultra-socialista tedesco.

Curiosità: per la prima volta, ieri a Brema, hanno potuto votare i sedicenni e questo potrebbe avere influito sugli esiti elettorali, avvantaggiando i Verdi, che hanno un elettorato più giovanile. Ma la questione veramente paradossale è la crisi di popolarità del governo federale della Merkel, che pure può vantare la migliore congiuntura economica degli ultimi venti anni, da quando la Germania è stata riunificata. Ai minimi i disoccupati, così come corre la macchina delle esportazioni ma, a quanto pare, ciò non basta ai tedeschi, profondamente arrabbiati con Berlino per la sua politica di appoggio agli aiuti europei verso gli stati in crisi finanziaria (Grecia, Irlanda, Portogallo).

E pensare che proprio il governo tedesco è considerato il più duro in Europa contro i salvataggi. L’esito di ieri, che potrebbe essere seguito da altre sconfitte per la coalizione di centro-destra, maggioranza al Bundestag, potrebbe avere come più immediata ripercussione la crescente ostilità di Berlino al varo di altri piani di aiuti finanziari.

Impostazioni privacy