La Lega prepara la legge elettorale per il dopo Berlusconi

Il leader del carroccio assicura che ne parlerà anche con Berlusconi ma in pochi credono che la proposta su di una nuova legge elettorale a cui sta lavorando la Lega andrà giù al cavaliere. Così, proprio nel giorno del vertice per l’ennesima “riconciliazione” con il Pdl dopo le polemiche sullo spostamento dei ministeri, fioccano le indiscrezioni sulle frasi e gli atteggiamenti di Umberto Bossi e di Silvio Berlusconi che all’uscita di Palazzo Grazioli dice di non saperne proprio nulla. E’ il caso di dire “work in progress” in quanto non c’è alcuna proposta formalizzata ma il riferimento dei padani pare essere il “Mattarellum” (la legge precedente all’attuale “Porcellum“) ossia un maggioritario con quota proporzionale che non obbliga i partiti a stabilire in anticipo le alleanze.

L’improvvisa accelerazione di Bossi nel proporre questo tema autorizza da un lato a pensare che cominci a tirare aria di elezioni anticipate e dall’altro che il Carroccio stia attentamente riconsiderando l’alleanza con il Pdl, anche alla luce delle recenti frizioni e batoste elettorali alle amministrative.

La buona notizia è che la proposta riceve un plauso trasversale dall’opposizione, in primis da Pd, Udc e Fli. Parla di “legge scandalosa” Pier Luigi Bersani, riferendosi a quella in vigore, e chiarisce: “Ho sempre detto e lo ripeto che noi parliamo con tutti se si tratta di modificarla“. Massimo D’Alema è invece perplesso nel constatare l’apertura ad un tema che fino ad oggi per il centrodestra berlusconiano era un vero e proprio tabù, ma conferma la massima disponibilità, anzi auspica che prima delle prossime elezioni nazionali le regole effettivamente cambino: “Questa legge elettorale è veramente il peggiore dei mali, sottrae ai cittadini il potere di scegliersi il proprio rappresentante, una legge che affida il potere ai capi dei partiti”.

Il neonato partito di Gianfranco Fini è altrettanto lieto di accogliere la novità, affidando ad Italo Bocchino e Carmelo Briguglio la sua posizione: “Fli e il terzo polo sono pronti a sedersi al tavolo per parlare delle nuova legge elettorale” dice Briguglio e aggiunge: “Anche se sarebbe auspicabile il contributo di tutti, compreso il Pdl, se Bossi vuole cambiare questo bipolarismo artificiale, in Parlamento troverà comunque una maggioranza per farlo“. Anche Pierluigi Mantini dell’Udc si esprime con parole simili e parla di una “netta maggioranza parlamentare” pronta insieme alla Lega alla modifica della normativa “con o senza un nuovo governo” si spinge a dire.

Ma non è solo il «Mattarellum» ad attrarre i leghisti, si guarda anche al sistema tedesco (proporzionale/uninominale con sbarramento) ed alla introduzione del meccanismo di “sfiducia costruttiva” ossia l’impossibilità da parte del parlamento di votare la sfiducia al governo in carica se non concede contestualmente la fiducia ad un nuovo esecutivo.

Ma come volevasi dimostrare dal Pdl arrivano segnali negativi “il bipolarismo continua a caratterizzare il sistema politico italiano in modo profondo, non è condivisibile l’ipotesi di una modifica della legge elettorale in senso proporzionale” fa sapere Fabrizio Cicchitto, capogruppo alla Camera.

Altro giro, altra corsa, si annuncia un dopo-ballottaggi piuttosto effervescente.

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