Attentato contro i caschi blu italiani in Libano, nessun morto

Lo Stato Maggiore della Difesa in Libano ha smentito la morte di un casco blu dell’esercito italiano in seguito all’esplosione di un mezzo di Unifil (United Nations Peacekeeping Mission’s) II, il nome della missione di pace dell’ Onu.  Sulla superstrada che collega Beirut a Sidone è avvenuta l’esplosione, che ha provocato delle ferite a 6 caschi blu italiani. A confermare che i soldati sono stati solo feriti è stato il responsabile dell’informazione di Unifil, Luis Aparicio, che ha smentito quelli che sono stati i primi dati forniti sull’attentato, nei quali si parlava di un morto e cinque feriti, come aveva confermato lo Stato Maggiore italiano. I soldati feriti sono stati trasportati all’ospedale di Hammoud.

Dei soldati feriti ha parlato anche il Ministro della Difesa Ignazio La Russa, dichiarando che uno dei caschi blu rischia di perdere un occhio in seguito all’esplosione, mentre un altro, anche lui ferito gravemente, è stato operato alla carotide. Il ministro ha poi dichiarato che “l’attentato è avvenuto alle 15.55 ora italiana e ha colpito personale del Comando logistico del nostro contingente, in una zona normalmente tranquilla fuori dall’area delle operazioni”. Il ministro ha poi aggiunto: “i soldati erano a un chilometro da Sidone, mentre il convoglio si stava muovendo da Beirut a Tiro”. Infine La Russa ha specificato che gli attentatori hanno usato un ordigno rudimentale e che il mezzo colpito era una normale Jeep, non un mezzo corazzato. Il ministro della Difesa ha poi confessato: “La notizia dell’attentato in Libano non ci ha colto di sorpresa. Da alcuni giorni c’era un accrescimento di tensione nell’area, forse anche in seguito agli scontri avvenuti in altre zone con le forze palestinesi. Nei giorni scorsi c’era stato il tentativo di lancio di un razzo”.

Dell’attentato ha parlato anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, definendosi sgomentato e preoccupato da ciò che è avvenuto in Libano. Il presidente ha parlato da Varsavia, dove partecipava al vertice dei capi di Stato e di governo dei Paesi Centro-europei. Napolitano si è detto preoccupato dal fatto che “nel Libano, in un’area di estrema delicatezza per il Medio Oriente, possa scattare qualcosa che non è mai scattato fino ad ora, un attentato terroristico, se sarà confermato che di questo si tratta”.

 

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