L’Irlanda del Trap punisce l’Italia

Quel vecchio volpone del Trap l’ha combinata grossa. Sembrava tutto preparato per la serata perfetta dell’Italia, nello stadio di Liegi (dove vivono parecchi connazionali) e contro l’Irlanda, allenata da un monumento come Trapattoni. Come a dire: largo al nuovo che avanza! Peccato che il maestro Trap abbia incartato il suo giovane allievo Prandelli, trasformando in un miraggio la bella Nazionale vista qualche giorno fa contro l’Estonia. Perché se è vero che gli azzurri hanno preso questa partita per quello che effettivamente era, cioè un’amichevole, lo stesso non si può dire per gli irlandesi, entrati in campo con un’immensa voglia di far bene e con la grinta tipica del loro commissario tecnico.

Prandelli schiera 6 novità rispetto alla partita di Modena, con Viviano tra i pali, Cassani e Criscito sulle fasce, Gamberini centrale di difesa, Nocerino in mediana e Pazzini in attacco. L’Italia parte forte, facendo molto possesso palla ma faticando a trovare spazio con i fraseggi stretti in mezzo ai rocciosi difensori irlandesi, quindi le uniche iniziative sono un paio di tiri dalla distanza di Montolivo e Nocerino.

Al 35′ l’Irlanda passa in vantaggio, con una punizione di Andrews, sul quale la barriera si addormenta e Viviano è battuto. Da qui in poi la squadra di Trapattoni si chiude in trincea ma non correrà grossi pericoli, neanche quando, nella ripresa, arrivano gli innesti di Palombo, Balzaretti, Matri, Gilardino e Giovinco che non riescono mai ad impensierire il portiere avversario Forde. E così, nel finale, arriva anche il contropiede letale del 2-0 firmato da Cox.

Un grosso passo indietro per l’Italia, contro un avversario certamente più forte dell’Estonia, ma dal potenziale assai inferiore rispetto a quello azzurro. Il 10 agosto, a Napoli un test che saprà dirci di più sulle reali potenzialità della Nazionale, contro la Spagna campione del Mondo alla quale Prandelli vorrebbe ispirarsi. Ma non sempre ci riesce.

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