BCE prepara stretta di luglio, parola di Trichet

Ieri, il consueto comunicato mensile, che giunge dopo la riunione del board della Banca Centrale Europea, ha lasciato intravedere la possibilità di una stretta sui tassi agli inizi del mese prossimo, così come era d’altronde previsto. Il governatore BCE, Jean-Claude Trichet, ha affermato che la spinta dell’inflazione sembra in rialzo e che Francoforte sarà “molto vigile”. Quest’ultima espressione viene citata nei mesi che precedono un aumento dei tassi di riferimento, così come il riferimento critico a un’inflazione che sale è da ritenersi il preludio all’annuncio di una stretta monetaria agli inizi di luglio.

Già da settimane i mercati, in realtà, attendono l’aumento dei tassi a luglio, dopo averlo previsto per giugno, sebbene poi il comunicato di maggio abbia chiaramente allontanato di un mese tale evento. La BCE ha tenuto i tassi fermi all’1%, il minimo storico da quando esiste l’euro, dal maggio 2009 al mese di aprile del 2011, quando è stato apportato un aumento di 25 punti base o 0,25%.

Per il mese prossimo, si prevede un incremento dei tassi di un altro quarto di punto, così il loro livello si attesterebbe all’1,50%. Sono in molti a prevedere che entro la fine dell’anno ci sarà un’altra stretta (oltre a quella di luglio), per cui i tassi dovressero essere portati all’1,75% entro il mese di dicembre.

Nonostante tali aumenti, in realtà la politica BCE resta del tutto accomodante, se si considera che il livello attuale medio di inflazione nell’Eurozona si attesta al 2,7%, ossia un punto e mezzo al di sopra dei tassi di riferimento.

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