Libia: Maroni chiede l’aiuto della Nato, Hilary Clinton accusa Gheddafi

Il ministro dell’interno Roberto Maroni ha da poco avanzato la proposta di utilizzare le navi della Nato per bloccare l’arrivo di immigrati dalla Libia. Maroni parla da un convegno a porte chiuse nell’università dell’Insubria e chiede che il blocco navale Nato sia esteso anche a tutte le navi cargo dirette in Libia e anche a quelle in partenza, cariche di immigrati. Ha parlato anche dell’incontro del ministro degli Esteri Franco Frattini con i rappresentanti degli immigrati di Bengasi: «Credo si possa intervenire già da subito chiedendo alla Nato, che già schiera navi davanti alle coste libiche per impedire l’ingresso di merci, di fare il blocco navale anche per le uscite dalla Libia. Questo si può fare subito, se la Nato decidesse di farlo e sarebbe già una soluzione».

Si è tenuta infatti a Napoli una conferenza stampa dove ha partecipato, oltre a Frattini, Mahmud Jibril, primo ministro del Consiglio Nazionale Transitorio, organismo rappresentativo degli insorti. Jibril ha dichiarato che sono stati accertati 235 casi di violenza provocati dalle truppe di Gheddafi nell’est della Libia. Frattini e Jibril hanno firmato un accordo per il controllo dei flussi migratori. Il governo italiano ed il Consiglio Nazionale Transitorio (CNT) libico “confermano l’impegno a una gestione condivisa del fenomeno migratorio, in primo luogo attraverso l’applicazione dell’Accordo italo-libico per la collaborazione nella lotta al terrorismo, alla criminalità organizzata, al traffico di stupefacenti e di sostanze psicotrope ed all’immigrazione clandestina”. “Governo italiano e Cnt – si è dichiarato poi – si scambieranno informazioni sui flussi di immigrazione illegale, sulle organizzazioni criminali che li favoriscono, sui modus operandi e sugli itinerari seguiti e anche sulle organizzazioni specializzate nella falsificazione di documenti e passaporti, nonché per la reciproca assistenza e cooperazione nella lotta all’immigrazione illegale, incluso il rimpatrio di immigrati irregolari”.

Intanto dagli USA ha parlato Hilary Clinton, contro le violenze che Gheddafi ha commesso e continua a commettere contro le donne: “Gheddafi usa gli stupri e la violenza contro le donne come strumenti di guerra”. La Clinton ha poi dichiarato: “Le forze di Gheddafi e di altri gruppi nella regione cercano di creare divisioni fra gli abitanti usando le violenze contro le donne e lo stupro come strumenti di guerra. Gli Stati Uniti condannano (tali azioni) nel modo più fermo”.

 

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