Bossi da Pontida: “Con Silvio nel 2013? Vedremo”

Il tanto atteso raduno della Lega a Pontida c’è stato e, come ci si aspettava, Bossi ha parlato del futuro della Lega: «Berlusconi non dia nulla per scontato, dalla Lega può arrivare uno stop» e «Tremonti, se vuole i nostri voti per i suoi provvedimenti, trovi un modo per ridurre la pressione fiscale che mette in ginocchio il Nord». Bossi ha esplicitamente dichiarato, quindi, che la Lega sosterrà le riforme del governo solo se il governo sosterrà a sua volta le proposte leghiste. Un punto di vista particolare, essendo che Pdl e Lega in teoria si trovano dalla stessa parte, ma nel governo Berlusconi questa particolarità è ben nota già da molto tempo. Ciò che sorprende è che, per la prima volta, Bossi abbia mosso delle critiche a Tremonti, che invece ha quasi sempre difeso precedentemente: «Giulio lascia stare i Comuni. Bisogna riscrivere il patto di stabilità. Se vuoi ancora i voti della Lega in Parlamento per i tuoi provvedimenti ricorda che non puoi toccare i Comuni, gli artigiani, le piccole e medie imprese».

Quello che ci si aspettava è accaduto: Berlusconi risulta per la lega un alleato scomodo, anche se necessario, e Bossi ha comunque ribadito che «non è il momento di andare al voto perchè vincerebbe la sinistra». Il raduno ha anche avuto una risposta superiore alle aspettative, infatti in migliaia erano presenti per sostenere il partito del senatùr e i cori «secessione, secessione» non sono mancati, come non è mancata una risposta di Bossi: «Se la volete, preparatevi». Un “ritorno alle origini” tutto leghista, insomma.

Bossi è tornato a spingere su quelle che sono le richieste principali della Lega oggi: la riforma economica e la dislocazione dei ministeri, reclamata a gran voce dagli esponenti leghisti nelle ultime settimane. «Bisogna fare qualcosa per abbassare le tasse – grida dal palco Bossi – I soldi si possono trovare finendo le missioni di guerra che costano tantissimo. Solo la missione della Libia tra bombe e clandestini ci è costata un miliardo di euro». L’acclamazione maggiore c’è stata però quando Bossi ha parlato della leadership di Berlusconi: «Berlusconi però non dia nulla per scontato. Può darsi che la Lega dica stop». Bossi e la Lega sembrano ora più che mai convinti di una cosa: hanno il coltello dalla parte del manico.

 

 

 

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