Emergenza rifiuti, soluzione lontana: si diffondono proteste e roghi

rifiutiUn bandiera tricolore su un cumulo di spazzatura e intorno un gruppo di cittadini che canta l’inno di Mameli: è l’ultima cartolina che arriva da Napoli, città vicina al collasso per l’emergenza rifiuti. La manifestazione, una delle tante che in queste ore stanno percorrendo la provincia partenopea, è andata in scena al Corso Vittorio Emanuele con inevitabili ripercussioni sul traffico. Circolazione che deve affrontare anche il blocco di Salita Tarsia, che va avanti da ore. E nella notte le proteste si sono susseguite a ritmo incalzante: da via Toledo, dove ignoti hanno riversato sacchetti di spazzatura per strada, a Via Imbriani; dalla Riviera di Chiaia, dove sono stati date alle fiamme cumuli di rifiuti, a via comandante Umberto Maddalena, nei pressi dell’aeroporto. Manifestazioni e roghi anche fuori la città: ad Acerra nella notte sono stati incendiati due autocompattatori, mentre questa mattina è stata bloccata la linea ferroviaria Napoli-Caserta con i binari riempiti di spazzatura.

Situazione critica che non sembra destinata a migliorare nei prossimi giorni visto che anche il vertice notturno che si è tenuto in prefettura non sembra aver individuato una soluzione. Un incontro richiesto dal sindaco di Napoli De Magistris che, dopo aver assicurato una soluzione del problema in cinque giorni, ieri è stato costretto ad ammettere il fallimento del suo piano in una nota ufficiale in cui ha scritto che il “piano sta naufragando non per colpa del Comune di Napoli” e ha parlato apertamente di sabotaggio facendo riferimento a “quanto verificatosi durante la raccolta dei rifiuti nel centro storico cittadino, dove si sono registrati fatti inquietanti che hanno impedito la raccolta dei rifiuti e che sono stati già segnalati alle forze dell’ordine”. Una denuncia forte cui fa seguito anche la conferma dell’impegno ad andare avanti:  “La verità è che questa amministrazione sta rimuovendo incrostazioni ventennali determinando risposte di sabotaggio.

de magistris

La situazione è drammatica ma siamo determinati ad operare senza alcun tentennamento”. Determinazione che, in attesa della raccolta differenziata porta a porta, deve trovare il sostegno delle altre istituzione territoriali per togliere le oltre duemila tonnellate di rifiuti che invadono la città: tocca soprattutto alla Regione  cercare di fare leva sulle altre province per far sì che accettino la spazzatura napoletana. Solo così la città potrà respirare e si potrà dare vita al piano promesso dal primo cittadino per un ciclo di rifiuti virtuoso: senza questo passo tutti i progetti saranno destinati a diventare carta straccia. E di spazzatura in giro ce n’è già troppa.

 

 

 

 

 

 

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